19 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Intervista a La Stampa

Calenda: «Al Quirinale ci vedrei Gentiloni, Draghi meglio Premier»

Il leader di Azione: «Non ho problemi con Conte, penso solo che non abbia governato bene e che rischi di non farcela a resistere alla guida del Movimento»

Il leader di Azione, Carlo Calenda
Il leader di Azione, Carlo Calenda Foto: Alessandro Di Marco ANSA

«Per me si deve andare verso una maggioranza Ursula, che è quella che governa in Europa. La divisione ormai è tra partiti europeisti e partiti antisistema. In tutti Paesi le grandi famiglie politiche si sono alleate per tenere lontani populisti e sovranisti, solo da noi non è successo». Così, il leader di Azione, Carlo Calenda, in un'intervista a La Stampa, sottolineando che questa maggioranza la potrebbe fare con «Partito democratico, liberali, riformisti e un pezzo di Movimento 5 stelle, che esploderà in due direzioni: da una parte i governisti dall'altra chi è rimasto a Maduro».

E sui rapporti con Conte dice: «Non ho problemi con Conte, penso solo che non abbia governato bene e che rischi di non farcela a resistere alla guida del Movimento. Ma ci sono altri 5 stelle, tipo Patuanelli e Todde, con cui parlo e che credo facciano un buon lavoro. Con Di Maio sono più in difficoltà, perché al Mise ha fatto uno sfascio e ritengo serva una classe dirigente di qualità, che amministri con competenza».

Sull'ipotesi di un nuovo Ulivo di Letta spiega che «è una visione vecchia, fatta con lo specchietto retrovisore, che punta a mettere tutti insieme così non vince la destra e stop. Poi le grandi coalizioni hanno dimostrato di non funzionare, con i partiti che più sono piccoli e più condizionano il governo».

Sul candidato giusto per corsa al Quirinale Calenda ha le idee chiare. «Draghi sarebbe un ottimo presidente della Repubblica, ma è meglio che resti a palazzo Chigi, ha bisogno di più tempo per cambiare le cose. Guardi, in Italia vogliono andare tutti al Quirinale, un altro si trova. Ad esempio, penso che Paolo Gentiloni abbia il profilo giusto, sarebbe uno straordinario presidente».

Rotondi: «Mai stato in visita a casa di Draghi, sarebbe bello»

«Tra le molte cose che faccio,ne leggo oggi su un autorevole quotidiano una che in vita mia non ho mai fatto, ossia una visita a casa di Draghi, per parlare di politica per un'ora. Sarebbe anche una bella cosa, ma non mi è ancora capitata. Quanto alla candidatura del premier al Colle, non è certo una cosa che si indovina parlando con lui, ma è nella cronaca di ogni giorno, se ne parla e dunque c'è. Se poi il premier ci pensi è argomento superfluo, perché - come diceva Moro - 'al Quirinale non ci si candida, ma si viene candidati'». Così Gianfranco Rotondi, vicepresidente dei deputati di Forza Italia, a margine del convegno della fondazione Dc a Saint Vincent, dove stamane si confronteranno tra gli altri Guido Crosetto, Rocco Buttiglione, Augusto Minzolini, Paola De Michele sul tema «quattro liste al venti per cento,dove è la nuova Dc?».