24 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Elezioni 2018

La promessa di Renzi: «Non lasceremo il Paese nelle mani di chi vive di rancore e rabbia»

Il segretario del Partito democratico è convinto di poter vincere le prossime elezioni

Il segretario del Partito democratico, Matteo Renzi
Il segretario del Partito democratico, Matteo Renzi Foto: ANSA/ CIRO FUSCO ANSA

ROMA - La diciassettesima legislatura è giunta al capolinea. E il Paese sarà chiamato alle urne il 4 marzo prossimo. La campagna elettorale è appena cominciata, ma la temperatura politica nazionale è già alta. «Mancano 65 giorni. Non lasceremo questo Paese a chi vive di rancore e di rabbia. Mettiamoci al lavoro, amici, senza paura. Perché il 4 marzo sia una bellissima giornata, avanti» scrive Matteo Renzi su Facebook il giorno dopo lo scioglimento delle Camere.

Renzi apre la sua campagna elettorale
«Dunque, si parte davvero. Voteremo il 4 marzo. Da un lato - sottolinea il segretario del Pd - ci sono le promesse mirabolanti di Berlusconi e Salvini, il tandem dello spread e del populismo. Dall'altro Di Maio e Grillo, che vogliono referendum su euro e vaccini, promettendo assistenzialismo e sussidi. E poi ci siamo noi. Che in questi anni abbiamo lavorato tanto e sbagliato qualcosa ma che siamo una squadra credibile e affidabile». In questi anni, sostiene Renzi, «tutti gli indicatori economici hanno cambiato verso, nessuno escluso. Presentiamo dei risultati, allora: il Paese sta meglio di prima».

L'attacco ai nemici politici
Ma il segretario del Pd tiene a evidenziare che «presentiamo soprattutto idee per andare ancora avanti, perché siamo i primi a non accontentarci. Vogliamo più futuro, vogliamo più vita, vogliamo più qualità. E pensiamo all'Italia che vuole creare lavoro, non assistenzialismo». L'Italia dei diritti, del sociale, della cultura. L'Italia che non esce dall'Euro, ma porta umanità in Europa. «Questi siamo noi. Siamo oggettivamente tutta un'altra storia rispetto al populismo a cinque stelle e all'estremismo di questa destra leghista", rincara Renzi marcando le distanze con i nemici politici.

La sfida a Salvini
Matteo Renzi ha anche annunciato che correrà alle prossime elezioni per un seggio senatoriale e la sua scelta, dopo aver sostenuto la trasformazione di Palazzo Madama in Camera delle autonomie, «non è un contrappasso dantesco, ma la scelta responsabile di inchinarsi alla volontà popolare» come ha spiegato lo stesso segretario del Pd in una intervista a La Stampa. «Continuo a pensare che questo Paese avrebbe funzionato meglio con una sola Camera a dare la fiducia, ma - ha ricordato - ho perso quella battaglia. I cittadini hanno scelto di tenere vivo il Senato e adesso trovo doveroso sottopormi al voto degli italiani per entrare o meno in Senato. Anzi - ha aggiunto - ho letto che Salvini vuole sfidarmi dove mi candido io: lo aspetto nel collegio senatoriale di Firenze».