Aborto, prete attacca Emma Bonino: «Lei come Totò Riina, ha troppi innocenti sulla coscienza»
A una settimana dalla frase choc del parroco di Bologna contro una 17enne violentata, nella città scoppia un altro caso mediatico

BOLOGNA - I sacerdoti di Bologna devono essere particolarmente attivi sui social, o particolarmente dediti alle provocazioni, se in così poco tempo hanno creato ben due casi mediatici capaci di catalizzare l'attenzione del Paese. «Felix culpa. Grazie a quanti (tantissimi!) oggi hanno voluto esprimermi di persona vicinanza e stima: un dono inaspettato», conclude Francesco Pieri, cappellano in una parrocchia del Fossolo, nella periferia di Bologna, colpevole di aver paragonato sul proprio profilo Facebook il capo di Cosa nostra, Totò Riina, e la battaglia di Emma Bonino per il diritto di aborto. «Ha più morti innocenti sulla coscienza Totò Riina o Emma Bonino?» aveva scritto il prete - che è anche docente alla Facoltà teologica dell'Emilia-Romagna - proprio il giorno della morte del boss di Corleone. «Il che - ha aggiunto - non rende certo migliore Riina, ma dice qualcosa sulle nostre ipocrisie diffuse». Da quel momento sulla sua bacheca virtuale è iniziato un confronto che ha visto contrapporsi parrocchiani, colleghi e gente comune.
Don Pieri: Si tratta sempre di omicidi
Un dibattito che lo stesso don Pieri ha continuato ad alimentare, prima che finisse sulle pagine di un quotidiano locale. A chi lo criticava facendogli notare l'inopportunità dell'accostamento di Riina (responsabile della morte di decine di persone innocenti) e Bonino (tra le promotrici del referendum che ha portato alla legge del 1978 sull'interruzione volontaria della gravidanza), Pieri ha voluto riportare il discorso nel merito della questione e della provocazione. «Io sto col Vaticano II, che mette l'aborto (non importa se legalizzato, ospedalizzato e mutuabile o no) in serie con 'genocidio, omicidio volontario' e altri crimini orrendi (GS 27), tra cui certamente quelli di mafia, e lo definisce 'abominevole delitto' (GS 51). Solo che vedo meno gente disposta a indignarsi e schierarsi per 'questi' innocenti».
Il precedente di Bologna
La polemica che ha coinvolto il sacerdote bolognese è arrivata a una settimana dalla frase choc pubblicata da un confratello, don Guidotti, verso una 17enne che aveva denunciato una violenza sessuale («Ti sballi e dovrei provare pietà?"). Per sostenere l'immoralità dell'aborto, don Pieri ha pubblicato nei commenti su Facebook un passaggio di un intervento dell'allora cardinale di Bologna, Giacomo Biffi, che nel 1998 aveva paragonato l'aborto ai lager nazisti: «la massima vergogna del '900, che pure ha conosciuto le più orrende infamie della storia, come i molti e diversi genocidi che sono stati perpetrati, resta senza dubbio la legalizzazione e il finanziamento pubblico dell'aborto». Secondo il sacerdote che i crimini di mafia siano orrendi e ingiustificabili «non è in discussione, tanto meno da parte mia» ha chiarito don Pieri sui social, rifiutando interviste. Dalla curia di Bologna nessun commento. Mentre Emma Bonino ha scelto infine di rompere il suo silenzio rispondendo così al sacerdote: «Non ha offeso me ma milioni di donne che hanno subito il trauma dell’aborto».
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