28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
Emergenza sbarchi

Migranti, il Viminale pensa di aprire altri porti in Campania e nel Lazio

Mentre gli sbarchi non si fermano e dal G20 di Amburgo non è giunta alcuna risposta sulle richieste dell'Italia sull'immigrazione, il Viminale starebbe considerando di aprire altri porti oltre a quelli siciliani

Il ministro dell'Interno Marco Minniti
Il ministro dell'Interno Marco Minniti Foto: Giuseppe Lami ANSA

ROMA - Giornate roventi dal punto di vista politico, giornate in cui continua a infuriare il dibattito sull'immigrazione, dopo un G20 che non ha fornito risposte alla richiesta d'aiuto posta dall'Italia, e dopo che le dichiarazioni di Emma Bonino a proposito delle responsabilità del governo Renzi hanno ancor più rinfocolato le polemiche. A tutto ciò si sono aggiunti i recenti toni di Matteo Renzi in proposito, che ha adottato lo slogan della Lega «Aiutiamoli a casa loro», rispetto ai quali il segretario Pd si è difeso strenuamente. Dal problema delle migrazioni, ha detto in un'intervista al Tg2, «se ne esce facendosi sentire con più forza in Ue, ha ragione Gentiloni: nei prossimi mesi si decidono i soldi per i prossimi 6 anni, se l'Ue non dà una mano sui migranti noi non diamo i quattrini a chi non accoglie. O tutti rispettano le regole o chiudiamo il rubinetto dei soldi». E poi: «Aiutarli a casa loro è un principio sacrosanto, di buonesenso, né leghista né di sinistra»

Gentiloni difende Renzi
Sulla questione è intervenuto anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al termine del G20, affermando che chi nelle parole di Matteo Renzi sull'immigrazione vedesse una «posizione di chiusura» verso i migranti «si sbaglierebbe". Del libro di Renzi, ha scherzato, «al G20 non si è parlato...». «Penso - ha aggiunto - che la cosa che ha scritto Matteo nel libro, che non ho letto, è una cosa che se uno la vuole leggere in modo onesto è ragionevole, se uno lo vuole leggere, e c'è chi lo fa, dicendo che aiutiamoli a casa loro vuol dire se vogliono venire a casa nostra li mitragliamo, alziamo un impossibile muro, li cacciamo, sarebbe piuttosto bizzarro».

Il nuovo piano del Viminale
Ma intanto, gli sbarchi non si fermano, e la posizione dell'Europa rimane nettamente sfavorevole all'Italia: no alla possibilità, ventilata dal Belpaese, di un'apertura dei porti di altri Paesi alle navi dei soccorritori: l'Italia deve continuare a fare da sola. Così, secondo una fonte ministeriale raccolta da Repubblica, il Viminale starebbe considerando l'ipotesi di dirottare le navi sui porti di Salerno, Napoli e Civitavecchia, come «misura ordinaria per alleggerire la pressione sugli scali della Sicilia e della Calabria».

Perplessità
Una notizia che non è affatto piaciuta alle Ong, che ritengono prioritario il salvataggio delle vite e pensano che l'iniziativa rallenterebbe fortemente il loro lavoro, ampliando le distanze da percorrere e tenendo le loro navi molto lontane dalle coste della Libia, dove si effettuano più recuperi.  Ma i dubbi riguardano anche la stessa efficacia del piano , visto che l'intensificarsi dei flussi in Campania e Lazio potrebbe pesare notevolmente sulle strutture ricettive, che dovranno essere adeguate opportunamente. Inoltre, si renderebbe necessario un aumento della sorveglianza ministeriale sulla gestione dei centri di accoglienza.