20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
'Avanti?, il libro di Matteo Renzi

Quel messaggino che Angela Merkel mandò alla figlia di Renzi (e molto altro...)

Che per Matteo Renzi la campagna elettorale sia ufficialmente cominciata è chiaro da diversi segnali: non solo l'inversione a U sui migranti, ma anche il lancio del suo nuovo libro 'Avanti' sulla sua esperienza di premier e sulla sua idea di Italia e Europa

L'ex premier Matteo Renzi
L'ex premier Matteo Renzi Foto: Ansa / Giuseppe Lami ANSA

ROMA – Per Matteo Renzi, la campagna elettorale è ufficialmente cominciata. Lo si capisce da tanti segnali: dall'inversione a U sui migranti, con l'acquisizione del lessico e delle ricette della Lega di Salvini, al suo nuovo libro, dall'eloquente titolo Avanti, in questi giorni concesso a spizzichi e bocconi ai media italiani in una ben calibrata operazione di marketing (elettorale e non solo).

Quell'sms di Angela alla figlia di Renzi
Un libro che racchiude l'esperienza di Matteo Renzi da presidente del Consiglio, la sua ricetta per il futuro politico ed economico del nostro Paese, ma anche alcuni aneddoti dei suoi mille giorni a Palazzo Chigi. Tra questi, alcuni riguardano il rapporto con la cancelliera tedesca Angela Merkel, rapporto descritto come solido, ma anche complicato. "Durante un Consiglio europeo, avendo notato che sto scrivendo un sms a mia figlia - la quale, nella sua passione per la cosa pubblica, ha una naturale simpatia verso le donne che fanno politica -, Angela Merkel mi chiede il telefonino e invia personalmente a Ester un sms», scrive Matteo Renzi nel suo libro, come riporta l'anticipazione affidata al Corriere della Sera.

Il premier «coraggioso» contro la Cancelliera «di ferro»
Un siparietto che va oltre le rigide regole del galateo continentale, che impone – tra le altre cose – a tutti di chiamarsi per nome: «Angela, François, David; sembriamo tutti in gita scolastica...», osserva Renzi. L'ex premier confessa una profonda stima verso Merkel, ma tiene a dipingersi anche come uno dei pochi temerari disposti a smentire e contestare pubblicamente la temutissima Cancelliera. «L’idea che nessuno possa permettersi di sollevare la minima perplessità sulle contraddizioni tedesche mi fa infervorare», rivela il segretario Pd. L'intento di Renzi è chiaramente quello di descriversi come il premier-eroe che, incurante della deferenza da tutti dovuta alla ferrea Cancelliera, non teme di alzare la voce: al punto che, racconta, il primo ministro maltese Joseph Muscat a Torino al Lingotto nel marzo del 2017 gli fa notare: «Non sai che pace c’è senza di te a Bruxelles».

Idee di Europa
Altra «provocazione» alla Merkel, la decisione di organizziamo un incontro bilaterale a Firenze , con la conferenza conclusiva tenuta sotto il David dopo la visita a Palazzo Vecchio, alla Galleria degli Uffizi e a Palazzo Pitti. «Giusto per ribadire», sostiene, «che l'Europa è anche bellezza e cultura, non solo spread e austerity».

Distanze
Un strategia che, secondo quanto riporta Renzi nel suo libro, deve aver sortito – almeno in parte – l'effetto sperato: «E quando la saluto fuori dall'Accademia, Angela mi dice: 'Ho capito più cose di te stando due giorni nella tua città che non in decine di riunioni insieme'», scrive ancora il segretario del Pd. Che ribadisce ancora una volta ciò che più lo separa dalla Cancelliera: «Il tema su cui siamo più lontani è l'economia. Io credo che la politica di austerity adottata dall'Unione europea sia un tragico errore. Lei pensa che il mio sia un modo per continuare a rinviare le riforme strutturali di cui l'Italia ha bisogno. Il punto di partenza, dunque, è di diffidenza reciproca».