Finanziaria referendaria: su le pensioni e giù le tasse (promette Renzi)
Il testo è passato alla Camera e dovrà tornare al Senato dopo il referedum e il premier lo ha illustrato con toni trionfalistici: «Per la prima volta c'è un aumento per leminime fino a 1.000 euro non siamo riusciti a fare di più, ad arrivare a 80 euro. Va giù l'Ires, via l'Irpef agricola, interventi sulle partite Iva con buona pace del presidente Monti»
ROMA – La Camera ha approvato la legge di Bilancio con 290 voti favorevoli, 118 contrari e tre astensioni. Ora il testo dovrà ricevere il vaglio del Senato, dove l'esame comincerà dopo il referendum costituzionale di domenica prossima e il premier, Matteo Renzi ha colto l'occasione per mandare un messaggio ai pensionati italiani: «Abbiamo quantificato: ci sono dai 30 ai 50 euro al mese per le pensioni più basse, sotto i mille euro».
Aumentano le minime
Durante la conferenza stampa congiunta con il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, il presidente del Consiglio ha spiegato: «Per la prima volta c'è un aumento per le pensioni fino a 1.000 euro non siamo riusciti a fare di più, ad arrivare a 80 euro. Ma c'è la grande novità delle ricongiunzioni, cioè la possibilità di ricongiunzione delle pensioni anche per i professionisti».
«Tasse continueranno a scendere»
L'inquilino di palazzo Chigi ha proseguito con le «promesse elettorali», annunciando che «le tasse continuano ad andare giù: va giù l'Ires, via l'Irpef agricola, interventi sulle partite Iva con buona pace del presidente Monti». L'ex sindaco di Firenze ha proseguito: «C'era un periodo in cui con le spese per i terremoti aumentava il costo delle sigarette: con noi non è più così. La fase della riduzione delle tasse per il nostro governo è strategica e decisiva. Il punto chiave è meno tasse, in questa situazione non era per niente scontato».
«C’è tutto il tempo per chiudere in tempi ragionevoli la legge di bilancio»
Renzi ha poi parlato di sanità, dicendo che «le polemiche stanno a zero c'è un aumento a 113 miliardi, due in più rispetto all'anno scorso, più il fondo per la non autosufficienza che è 450 milioni con un più 50 milioni rispetto all'anno scorso». Quindi il segretario del Partito democratico ha spiegato che la manovra approderà a palazzo Madama per la seconda lettura a partire da martedì 6 dicembre, quindi «c’è tutto il tempo per chiudere in tempi ragionevoli la legge di bilancio. Il fatto di aver approvato prima del referendum il ddl alla Camera è un elemento di serietà che spero verrà apprezzato da tutti. È una legge di stabilità che è ben impostata e nessuno potrà rimetterne in discussione i capisaldi». L'inquilino di palazzo Chigi ha aggiunto che «viene rifinanziato il rinnovo dei contratti degli statali, su cui noi siamo pronti» precisando che «cercheremo di chiudere mercoledì se ci sono le condizioni per farlo, il ministro Madia è impegnata in questa direzione».
«Un governo c'è sempre»
Quanto al futuro del Paese dopo il referendum costituzionale, il presidente del Consiglio ha chiarito: «Un governo c'è sempre. Il sistema istituzionale italiano ha molti elementi di garanzia, un governo c'è sempre: politico, tecnico, iper-politico, iper-tecnico, faremo di tutto perché l'italia sia in condizioni di affrontare le sfide. Certo che se l'Italia approverà la riforma istituzionale, noi crediamo che il Paese sarà più forte». Renzi comunque ha riconosciuto: «Sappiamo che le tensioni e le difficoltà che ci sono sui mercati finanziari sono legate alle incertezze della politica, però abbiamo bisogno di rispondere alle esigenze e alle certezze dei nostri cittadini, dei mercati rionali».
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