19 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Brunetta: Ue svela l'inganno di Renzi

Manovra, l'Ue «rimanda» Renzi. Bruxelles insoddisfatta dalla risposta italiana

Insoddisfazione da Bruxelles per la lettera di risposta dell'Italia ai rilievi sulla legge di Bilancio italiana. Una risposta, insieme a quella di Cipro, giudicata poco costruttiva

Il premier Matteo Renzi.
Il premier Matteo Renzi. Foto: Shutterstock

ROMA - Insoddisfazione da Bruxelles per la lettera di risposta dell'Italia ai rilievi sulla legge di Bilancio italiana. La pagella dell'Ue rimanda l'Italia: perché delle 5 lettere ricevute - ha indicato - 3 sono più costruttive (Portogallo, Finlandia, Belgio) e 2 lo sono meno, Italia e Cipro. 

La scadenza
Domani è la scadenza ultima per l'eventuale richiesta di revisione del documento di bilancio da parte della Commissione Ue, nel caso in cui si fosse ravvisato un serio rischio di deviazione dagli obiettivi di aggiustamento strutturale. Uno scenario che non si è mai realizzato fino ad ora, e che probabilmente non avverrà neppure questa volta. Ma anche senza bocciatura in tronco, ciò non significa che il budget vada bene.

Bruxelles: tutte misure già previste
Da Bruxelles inoltre si specifica che la possibilità di investire in prevenzione per la messa in sicurezza degli edifici con misure antisismiche fuori dal Patto di stabilità è prevista dalla comunicazione sulla flessibilità del 13 gennaio 2015. Pertanto, dagli ambienti si sottolinea che, quando si accusa la Commissione Ue di non permettere investimenti antisismici, viene fatto «populismo a buon mercato».

Costi a breve termine già scorporate dal deficit
Da Bruxelles si aggiunge anche che sotto le attuali regole Ue ci sono modi per escludere i costi a breve termine in risposta alle grandi catastrofi naturali, considerati misure «one-off» esclusi dagli sforzi di bilancio quando si valuta il rispetto del Patto di stabilità. Una procedura, peraltro, già scattata per i terremoti in Abruzzo ed Emilia-Romagna. Quindi, la portavoce della Commissione europea commenta: «A questo punto non speculiamo - aggiunge la portavoce -. Qualsiasi costo che potrebbe rientrare nei criteri sarà valutato quando riceveremo tutti i dettagli dalle autorità italiane. Ricordo che è in corso un dialogo con le autorità italiane sul Dbp e di conseguenza posso solo ribadire che non speculiamo».

Brunetta: l'Ue boccia Renzi
Il giudizio poco entusiasta dell'Ue viene commentato da Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia. «L'Europa boccia Renzi e gli spiega l'economia e le regole per far parte di un'unione monetaria con norme comuni. Il tono con cui la Commissione, a quanto si apprende, ha accolto la lettera con cui il ministro Padoan rispondeva ai rilievi sul Documento programmatico di bilancio del governo italiano sono quasi da sberleffo. Italia ultima tra gli ultimi» afferma.

Spese terremoto una tantum, deficit non c'entra
Brunetta ricorda che l'Ue ci ha infilati nella classifica dei Paesi che si comportano peggio rispetto ai parametri europei, visto che siamo in fondo insieme a Cipro. Così come siamo penultimi - prosegue - «quanto a Paesi con il debito pubblico più alto, secondi solo alla Grecia». Per il deputato di Forza Italia, «la Commissione smonta punto per punto la lettera di Padoan. Il governo italiano fa rientrare le spese per il terremoto nel calcolo del deficit strutturale quando invece si tratta di una tantum, e lo stesso fa con i finanziamenti pubblici per la messa in sicurezza antisismica degli edifici e delle infrastrutture, che invece rientrerebbero nell'ambito delle clausole sugli investimenti o del piano Juncker»

L'inganno di Renzi
Brunetta sostiene che l'obiettivo di Renzi, secondo l'Europa, sia quello di poter fare quanto più deficit possibile mettendolo in conto al terremoto ma usandolo poi per altri fini, «vale a dire per le sue mance e mancette elettorali». «Altro che veti e minacce spuntate. Altro che guerra all'Europa: Renzi deve solo ringraziare il cielo di trovarsi davanti una Commissione e un'Ue ancora troppo deboli, altrimenti lo avrebbero sbattuto fuori già da tempo: da quando tre anni fa, insediandosi al governo del nostro paese, ha cominciato con gli imbrogli e le prese in giro» aggiunge. Brunetta conclude: «Altro che Renzi argine contro l'avanzata del populismo in Italia: il primo populista alla spudorata ricerca, senza se e senza ma, del consenso è lui. E l'Europa ormai l'ha capito. I cittadini italiani anche. Per questo il 4 dicembre sono pronti a mandarlo a casa».