25 aprile 2024
Aggiornato 23:30
«Noi a Palazzo Chigi solo con i voti degli italiani»

Referendum, Di Maio smentisce Di Battista e dice no a governo di scopo

Luigi Di Maio corregge Alessandro Di Battista sulla partecipazione del MoVimento Cinque Stelle ad un eventuale governo di scopo, in caso al referendum dovesse vincere il no

Il vicepresidente della Camera del MoVimento Cinque Stelle Luigi Di Maio.
Il vicepresidente della Camera del MoVimento Cinque Stelle Luigi Di Maio. Foto: Shutterstock

ROMA - Luigi Di Maio corregge Alessandro Di Battista sulla partecipazione del MoVimento Cinque Stelle ad un eventuale governo di scopo, in caso al referendum dovesse vincere il no. «Al governo ci andiamo solo con i voti degli italiani e su questo non si transige. Ho sentito anche Alessandro (Di Battista, ndr) e siamo tutti d'accordo», ha spiegato Di Maio durante una conferenza stampa alla Camera.

Nessun cambiamento
«La linea del M5s non è assolutamente cambiata. Io come tutti gli altri esponenti dei Cinque Stelle - ha sostenuto Di Maio - abbiamo sempre detto che se dovesse vincere il No, e se Renzi dovesse tenere fede alla promessa di dimettersi». Sarà dunque il presidente della Repubblica a tracciare la strada, «a decidere se sciogliere le Camere, se individuare una persona per formare un nuovo governo o se chiedere alla Camere con un governo dimissionario di approvare una legge elettorale e andare a votare. Sono tre ipotesi che faccio io, poi magari ne ha altre il presidente Mattarella».

Discussione parlamentare
Nessuna altra opzione, dunque, sarà contemplata: Di Maio sembra quindi limitare il contributo dei Cinque Stelle alla sola discussione in Parlamento sulla legge elettorale: «Se dovesse vincere il No probabilmente ci sarebbe un momento sulla legge elettorale ma la legge elettorale la fa il Parlamento». E comunque, ha subito precisato, molto dipenderà anche dalla legge elettorale. 

Nodo legge elettorale
«Questi signori vogliono modificare l'Italicum che avevano appena celebrato come la legge più importante della storia della Repubblica, la legge più bella che ci avrebbero invidiato in tutto il mondo e adesso la vogliono rimodificare dimostrando che le leggi elettorali se le fanno per proteggerre le loro poltrone» ha attaccato il vicepresidente della Camera.

3 punti fermi
Eppure, per Di Maio il MoVimento ha tre punti fermi, che non metterà mai in discussione: «Noi abbiamo questi punti fermi e non abbiamo intenzione di metterli in discussione. Non ci sarà nessuna apocalisse dopo il No, e tutto quello che si dovrà fare sarà fatto ma noi non ci mettiamo nè a condividere idee di leggi elettorali come l'Italicum che poi è il Procellum, e tanto meno ci mettiamo a mettere in discussione la questione dei governi fabbricati in Parlamento dall'uniione di partiti. Sono i cittadini sovrani che devono decidere».

(Fonte Askanews)