26 aprile 2024
Aggiornato 04:30
125mila euro per atti contrari ai doveri di ufficio

Mafia Capitale, Alemanno: «Ho la coscienza pulita. Non patteggerò»

Nell'ambito del procedimento stralcio, Alemanno è accusato di corruzione e illecito finanziamento

ROMA - L'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato rinviato a giudizio nell'ambito del procedimento stralcio su Mafia Capitale. Ad accogliere la richiesta dei pubblici ministeri è stato il giudice Nicola Di Grazia. La prima udienza del processo è stata fissata per il 23 marzo prossimo davanti alla seconda sezione del tribunale di Roma.

125mila euro per atti contrari ai doveri di ufficio
Alemanno è accusato di corruzione e illecito finanziamento perché avrebbe ricevuto, tra il 2012 e il 2014, 125 mila euro per il compimento di atti contrari ai doveri del suo ufficio. Denaro che - sempre secondo i pm - sarebbe stato dato da Salvatore Buzzi in accordo con Massimo Carminati, e in gran parte versato alla Fondazione Nuova Italia, presieduta da Alemanno.

Alemanno: Non ho nulla da patteggiare
In particolare, tramite Franco Panzironi, imputato nel maxi-processo Mafia Capitale, Alemanno avrebbe ricevuto, tramite la sua fondazione, 75 mila euro a titolo di finanziamento per cene elettorali e altri 40 mila euro per il finanziamento della fondazione Nuova Italia. «Non ho chiesto riti alternativi proprio per dimostrare pubblicamente la mia innocenza. Ho la coscienza pulita e per questo non ho nulla da patteggiare. Affronto quindi il rinvio a giudizio con animo sereno perchè sono fiducioso nell'operato della Magistratura e convinto che al dibattimento sarà accertata e provata l'assoluta correttezza del mio operato», ha dichiarato in una nota l'ex sindaco di Roma. (Fonte Askanews)