Mafia Capitale, Gianni Alemanno rinviato a giudizio
La prima udienza del processo è stata fissata per il 23 marzo prossimo davanti alla seconda sezione del tribunale di Roma
ROMA - Prosegue il maxiprocesso su Mafia Capitale. Oggi il gup Nicola Di Grazia ha rinviato a giudizio l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Nel frattempo, però, sono arrivate altre condanne.
Alemanno rinviato a giudizio
L'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato rinviato a giudizio nell'ambito del procedimento stralcio su Mafia Capitale. Ad accogliere la richiesta dei pubblici ministeri è stato il giudice Nicola Di Grazia. La prima udienza del processo è stata fissata per il 23 marzo prossimo davanti alla seconda sezione del tribunale di Roma. La decisione del giudice è arrivata dopo quasi tre ore di udienza e circa due di camera di consiglio. Il processo, che si svolgerà con rito ordinario, sarà celebrato dalla seconda sezione del tribunale di Roma la prossima primavera. Gianni Alemanno continua a dichiarare di avere la coscienza pulita e di essere estraneo ai fatti.
3 anni di sorveglianza speciale a Salvatore Ruggero
Sorte diversa per Salvatore Ruggiero, 60 anni, uno degli imputati nel processo 'Mafia Capitale'. Dagli inquirenti è ritenuto un esponente della 'Ndrangheta, insieme con Rocco Rotolo. Per queste ragioni la sezione misure di prevenzione del tribunale ha disposto 3 anni di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obblighi di soggiorno nel comune di Roma e di presentazione alla stazione dei carabinieri di San Basilio. Questa misura scatterà una volta che Ruggiero avrà espiato, in caso di condanna, la pena che gli dovesse essere inflitta. Alla base della decisione la "pericolosità sociale" dell'imputato. In particolare, si legge nel provvedimento emesso dal giudice Guglielmo Muntoni, la «propensione all'utilizzo di armi da fuoco da parte di Ruggiero (fu condannato per omicidio ndr) è indice rivelatore di una pericolosità sociale di elevatissimo spessore». A sollecitare la misura è stata la Direzione distrettuale antimafia della Capitale.
Stessa condanna per il manager Fabrizio Testa
Sorveglianza speciale per tre anni con obbligo di soggiorno nel Comune di Roma anche a Fabrizio Franco Testa, il manager imputato nel processo 'Mafia Capitale'. A decidere in tal senso sono stati i giudici della sezione misure di prevenzione del tribunale della Capitale. Testa è attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano a Napoli. La misura di sicurezza scatterà una volta che Testa avrà espiato, in caso di condanna, la pena che gli dovesse essere inflitta. Testa è ritenuto dagli inquirenti «organizzatore e testa di ponte della organizzazione nel settore politico e istituzionale». Per i pm lui «coordina le attività corruttive dell'associazione» occupandosi «della nomina di persone gradite alla organizzazione in posti chiave della pubblica amministrazione». (Fonte Askanews)
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