Gasparri: «Rimuovere i vertici di Banca d'Italia»
Il Senatore di Forza Italia: «Ci sono responsabilità pesantissime di chi doveva tutelare i risparmiatori e non lo ha fatto». Fitto: «Serve una campagna di informazione sui rischi che gravano su ciascuna banca»
ROMA - «Sullo scandalo delle banche si deve costituire una commissione parlamentare di inchiesta, come propone Forza Italia, ma bisogna puntare i riflettori anche sulla Banca d'Italia». Lo ha osservato in una nota il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Fi), secondo il quale «l'istituto di via Nazionale avrebbe avuto la responsabilità di vigilare, ma come accadde negli anni passati con Monte dei Paschi, anche nel caso di questi quattro istituti di credito, la Banca d'Italia è rimasta inerte».
Rimuovere i vertici della Banca d'Italia
«Ci sono quindi - ha proseguito l'esponente azzurro - responsabilità pesantissime di chi doveva tutelare i risparmiatori e non lo ha fatto. La rimozione dei vertici della Banca d'Italia è la prima urgenza e deve essere immediata, ovviamente auspicando che vadano anche incontro alle adeguate sanzioni in sede penali, che insieme ai risparmiatori e ai consumatori associati solleciteremo con apposite denunce. Per quanto riguarda i risparmiatori della Banca dell'Etruria e degli altri istituti, il rimborso deve essere integrale. Renzi e Padoan non se la possono cavare. Tra l'altro è evidente che l'inerzia è connessa ai conflitti d'interesse familiare che riguardano membri di primo piano del governo».
Rimborsare tutti gli obbligazionisti
«Soldi a tutti, con immediatezza, anche perché - ha osservato ancora Maurizio Gasparri - se non si rimborsano gli obbligazionisti, tutti coloro che hanno investito nelle banche scapperanno. E il collasso per il sistema avrebbe un costo molto maggiore del giusto risarcimento di chi è stato ingannato agli sportelli di queste banche. Cosa che, peraltro, è avvenuta certamente anche in tanti altri istituti di credito».
«C'è necessità di maggiore trasparenza. L'abbondanza di informazione delle banche serve proprio ad ingannare i risparmiatori. Bisogna semplificare il sistema per renderlo più accessibile a tutti», ha concluso il parlamentare di Forza Italia.
Fitto: Soluzione è il Fondo interbancario tutela depositi
«Tra tanta contrapposta demagogia (il governo che si muove - inutile negarlo - perché in chiaro imbarazzo politico per la vicenda Banca Etruria; e una parte dell'opposizione che, dopo alcune giuste denunce, propone però soluzioni demagogiche, impercorribili, e spesso illiberali), è il caso di mettere in campo due punti fermi, per il presente e per il futuro». Così Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti.
«La soluzione più ragionevole era e resta - aggiunge - quella prospettata in origine (e accettata anche dall'Abi): ricorrere al Fondo interbancario di tutela dei depositi. Quindi, denaro privato, non pubblico. Ha fatto malissimo il governo a subire il veto Ue. Quella era e resta la via da percorrere sia per evitare crisi sistemiche, sia per mettere in sicurezza l'intero sistema, sia eventualmente per far fronte alla posizione di chi davvero sia stato vittima di informazioni false, errate, subendo gravi danni. E se il governo non è in grado di farsi valere in Europa, fa malissimo».
Serve una campagna di informazione sui rischi che gravano su ciascuna banca
«Nel presente e nel futuro, non si chieda un solo euro ai cittadini-contribuenti. Non c'è alcuna ragione per cui la mala gestione di alcuni amministratori (verso i quali occorre assumere ogni iniziativa anche legale e giudiziaria) debba finire sulle spalle di tutti i contribuenti, sulla fiscalità generale e/o sulla spesa pubblica», continua Fitto.
«In futuro, quindi, riteniamo che l'unica via per 'ridurre il danno' sia una capillare, tempestiva, adeguata campagna di informazione a favore dei cittadini, del mercato, dei risparmiatori, sui rischi che gravano su ciascuna banca. Per evitare di ritrovarci molto presto a gestire situazioni ancora peggiori di quelle che oggi riguardano quattro banche», conclude.
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