Leopolda 2015, dalla rottamazione alla «maturità»
Anche quest'anno, come nelle precedenti edizioni, nell'ex stazione non ci saranno bandiere e simboli del Pd. «La Leopolda - ha ricordato il premier - non è un meeting di partito, ma un incontro di persone che credono nel valore della politica».
ROMA - Dalla rottamazione alla «maturità». La Leopolda 6 che si apre domani a Firenze (con il titolo «Terra degli uomini», tratto da un testo di Antoine de Saint-Exupéry) vuol dimostrare che il cambiamento lanciato dalla ex stazione granducale nel 2010 oggi è già in corso. Dunque un format (parzialmente) rinnovato, basta con le ambientazioni da garage e start up, segni di qualcosa che intende cambiare il Paese.
«Sia il logo sia tutta la creatività - spiega Davide Bacarella, ceo di Dotmedia - vogliono esprimere al meglio il messaggio della Leopolda, ovvero la maturazione tra il messaggio delle prime Leopolde, passato da proposta ad attività di governo. Vogliamo mostrare cosa dell'inizio dell'esperienza-Leopolda è stato realmente recepito e messo in pratica da una nuova generazione dirigente che oggi, dopo la gavetta, sta guidando il Paese».
Renzi: Ci racconteremo come abbiamo passato il 2015
Il nuovo format, su cui hanno lavorato la ministra per le Riforme Maria Elena Boschi e Simona Ercolani, autrice tv e moglie di Fabrizio Rondolino, lo ha spiegato lo stesso Renzi nella sua e-news. Dunque domani l'apertura alle 19: «Ci racconteremo come abbiamo passato il 2015 - ha scritto - e ne sentiremo delle belle, guidati da due leopoldini storici quali il sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto e la vicepresidente del consiglio regionale dell'Emilia Romagna, Ottavia Soncini». Sabato non ci saranno i tavoli tematici, ma gli interventi brevi (5 minuti massimo) dal palco e la vera novità di quest'anno: il «question time» con quattro ministri. I nomi ancora non sono stati resi noti, ma i «papabili», secondo quanto si apprende, sono i titolari del Lavoro Giuliano Poletti, della Pubblica amministrazione Marianna Madia, dei Beni culturali Dario Franceschini e dell'Istruzione Stefania Giannini. Domenica il finale, con l'intervento di Renzi intorno alle 13, «in tempo per allontanarci gli uni dagli altri prima di...Juventus-Fiorentina».
Niente bandiere e simboli del PD
Anche quest'anno, come nelle precedenti edizioni, nell'ex stazione non ci saranno bandiere e simboli del Pd. «La Leopolda - ha ricordato il premier - non è un meeting di partito, ma un incontro di persone che credono nel valore della politica. È benvenuto chi vuole condividere idee e proposte, con coraggio e semplicità. Bandito l'uso del politichese, tempi di intervento 5 minuti, apprezzate le proposte più che le polemiche». Non sarà un'assemblea del Pd, dunque, ma uno spazio (anche) per il Pd. Tanto che, con un gesto inusuale per lo stile della kermesse, ieri Renzi ha invitato, via sms, a Firenze, tutti i parlamentari del partito.
Assente Baricco
Per quanto riguarda i partecipanti, sono circolati, senza però conferme ufficiali, i nomi di Antonio Campo Dall'Orto, dg della Rai, presente alle precedenti edizioni, ma anche di campioni dello sport come le tenniste Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Hanno invece smentito la loro partecipazione la nuotatrice Federica Pellegrini e l'astronauta Samantha Cristoforetti. Assente un habitué della Leopolda, lo scrittore Alessandro Baricco, per altri impegni. Sul palco sarà dato spazio anche a molte persone «normali» che hanno però in qualche modo beneficiato delle riforme del governo: dal lavoratore assunto grazie al Jobs act al precario stabilizzato con la Buona scuola.
Il guardaroba è stato abolito per consentire più posti a sedere
Rafforzate, rispetto al passato, le misure di sicurezza, è confermato lo spazio per i bambini mentre i partecipanti sono invitati a non portare bagagli: il guardaroba è stato abolito per consentire più posti a sedere. Previsto, invece, un programma culturale per la serata di sabato: per chi vorrà sono state organizzate tre visite al nuovo Museo dell'Opera del Duomo, a Palazzo Vecchio e a Palazzo Strozzi. Per i primi 300 iscritti sul sito della manifestazione, la visita sarà gratuita. L'iniziativa, tra l'altro, a Firenze ha suscitato polemiche: «Anche i Medici facevano così con i loro ospiti - ha attaccato il consigliere comunale di sinistra Tommaso Grassi -. La città peccato che non sia di proprietà di Renzi. Non deve esserci nessun trattamento particolare per nessuno».
Il costo della manifestazione, promossa dalla Fondazione Open, è di circa 300 mila euro. Sul sito è possibile contribuire con donazioni, a partire da un minimo di 5 euro.
(con fonte Askanews)
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