28 marzo 2024
Aggiornato 20:30
Il sindaco uscente spiega i conti «sospetti»

Caso scontrini: Marino sentito in Procura

I pm stanno ascoltando Ignazio Marino sulle spese di rappresentanza affrontate dal sindaco con la carta di credito del Comune dopo gli esposti presentati dal M5S e Fratelli d'Italia

ROMA - Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è al momento sentito in Procura a Roma dal pm Roberto Felici in merito all'inchiesta sulle spese di rappresentanza affrontate dal sindaco con la carta di credito del Campidoglio dopo gli esposti presentati dal Movimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia. Lo stesso sindaco dimissionario aveva chiesto di essere ricevuto dai pm.

Le indagini
L'inchiesta della procura di Roma, al momento senza ipotesi di reato e senza indagati, è nata da due esposti di Fratelli d'Italia e Movimento Cinque Stelle, sulle spese che il sindaco ha pagato con la carta di credito dell'amministrazione comunale e sull'aumento del massimale della carta, da 10 mila a 50 mila euro, di utilizzo mensile. Gli inquirenti dovranno accertare se Marino abbia sostenuto spese con la carta di credito del Comune al di fuori dei fini istituzionali, come hanno chiesto i firmatari degli esposti, e per questo motivo, oltre ad esaminare la documentazione sull'aumento del plafond sentiranno, come testimoni, anche i titolari degli esercizi ai quali fanno riferimento i «giustificativi».

La GdF ha prelevato i documenti
Nei giorni scorsi la guardia di finanza, su delega della procura di Roma, è andata in Campidoglio e prelevato i documenti da acquisire al fascicolo d'inchiesta: scontrini delle cene e delle spese con i relativi giustificativi firmati, pagamenti fatti con la carta di credito dell'amministrazione capitolina. Insieme agli scontrini e giustificativi - che erano anche stati pubblicati on line dallo stesso Marino - i finanzieri hanno acquisito anche la documentazione contabile relativa ai movimenti della carta di credito del Comune, usata dal sindaco, mentre documentazione su movimenti bancari è stata anche richiesta alla banca che ha emesso la carta su cui si appoggiano i conti. La vicenda delle spese di rappresentanza ha scatenato una bufera politica, con alcuni assessori Pd che hanno presentato le dimissioni, fino alla firma delle dimissioni dalla carica di sindaco da parte dello stesso Ignazio Marino, che pure ha staccato un assegno da 20mila euro a copertura del totale delle spese di rappresentanza sostenute in due anni. Le dimissioni del sindaco diventeranno irrevocabili dal due novembre.



(con fonte Askanews)