«Dal 2011 colpo di Stato permanente, Renzi al potere con golpe»
«Renzi è la continuazione e in un certo senso il pessimo coronamento del progredire del fiume nero della non-democrazia in Italia»: per il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, la politica italiana dal 2011 è stata «impotente a incidere positivamente nei processi di pace e di prosperità, che sono lo scopo della politica e dei governi»
ROMA (askanews) - «Ripercorrere che cosa è accaduto negli ultimi vent'anni, ben diversamente da come hanno fatto in questi giorni Renzi e gli storici e intellettuali, di sinistra e non, che hanno partecipato al dibattito fasullo, aiuta a spiegare perché l'Italia è stata negli ultimi anni, almeno dal 2011 ed ancora oggi, impotente a incidere positivamente nei processi di pace e di prosperità, che sono lo scopo della politica e dei governi». Lo dichiara in una nota Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia.
Il ventennio di blocco?
«Renzi ha sostenuto che prima di lui - aggiunge - c'è stato un ventennio di blocco del Paese, causato dal confronto tra berlusconismo e antiberlusconismo. Quel periodo è chiuso e ora c'è il nuovo: lui stesso. Balle. Renzi è la continuazione e in un certo senso il pessimo coronamento del progredire del fiume nero della non-democrazia in Italia. La narrazione di Renzi è al solito una 'storyballing' basata sullo stravolgimento ideologico, a cui si deve rispondere con la realtà».
La lotta per la libertà
«Questi vent'anni, e la guerra continua, sono stati - osserva Brunetta - una lotta per la libertà intrapresa a partire dal gennaio 1994, data della discesa in campo di Berlusconi, contro cui la sinistra, in fusione perfetta con magistratura politicizzata e kombinat finanziario ed editoriale, ha opposto la tecnica ostinata e ripetuta del golpismo. Dal 2011, con quello che il ministro del Tesoro di Obama, Tim Geithner, ha chiamato 'il complotto' (the scheme), si è entrati in uno stato di colpo di Stato permanente. Per cui dal novembre 2011 in Italia non abbiamo un capo di governo votato dal popolo. Se non altro Enrico Letta, il povero premier di mezzo del trio successivo al 2011, era stato eletto almeno come vice di Bersani, il non-vincitore delle elezioni, peraltro truccate del 2013. Ma Renzi ha introdotto una innovazione: ha aggiunto al colpo di Stato permanente il suo personale golpe di palazzo».
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