«Sulla gara Multiservizi nessun accordo»
Secondo quanto affermato dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, sarebbe totalmente falsa l'ipotesi di un'intesa e di una spartizione millimetrica tra centrodestra e centrosinistra sul numero dei lotti relativa alla gara Multiservizi
ROMA (askanews) - «Buzzi torna a parlare di una vicenda in realtà già nota dalle intercettazioni, cioè la gara Multiservizi, parlando di un presunto accordo e di una spartizione millimetrica tra centrodestra e centrosinistra sul numero dei lotti, sei al centrosinistra e uno al centrodestra, e che in questa spartizione propostagli da Gramazio egli avrebbe rifiutato perché non se ne sentiva all'altezza. Anche qui denuncio questa ipotesi di accordo spartitorio come totalmente falsa». Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel corso del suo intervento questa mattina alla Pisana dinanzi al consiglio regionale del Lazio, riferendosi alle ultime vicende di Mafia Capitale.
Gara ancora in corso
«La gara, molto complessa, per uno dei pilastri della riforma della spesa regionale che dovrà portare a risparmi per 250 milioni di euro. Anche per questo - ha aggiunto - prima del protocollo con Anac abbiamo chiesto a una autorità terza, il Gse, di indicare il nome di tecnici qualificati per la commissione». «Segnalo, per chiarezza, che la gara - ha ricordato il presidente Zingaretti - è ancora in corso, a quanto risulta si è addirittura ancora nella fase di valutazione delle offerte, con l'obiettivo di concludere in autunno una gara effettivamente competitiva, basata sulla concorrenza alla luce dei numeri: 83 domande di partecipazione per oltre 40 imprese coinvolte. Non esiste dunque, lo ribadisco, alcun accordo spartitorio tra centrodestra e centrosinistra».
Non c'è corruzione
«Rifiuto in generale il teorema di comodo, a mio giudizio, che l'unico modo da parte di un'azienda di vedere riconosciuto in una gara il proprio diritto sia quello di passare per le forche caudine della corruzione, mediante un patto corruttivo tra maggioranza e opposizione. Lo dico, se non altro, nel rispetto di tutti noi e degli assegnatari di circa 4 miliardi di euro di gara, tra cui nessuna delle società collegate a Mafia Capitale», ha concluso il governatore.
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