Scuola, Cobas contro Renzi: confermato il blocco scrutini
Cobas conferma il blocco degli scrutini e di tutte le attività della scuola per due giorni consecutivi. Il premier, Matteo Renzi, torna a parlare di scuola e apre agli insegnanti. Il mondo del sindacato si spacca: contro Cobas la Cisl di Annamaria Furlan, «Il governo e anche il sindacato devono assumersi le loro responsabilità».
ROMA - «Sto leggendo le risposte dei prof. Faremo tesoro di suggerimenti e critiche. La scuola è LA sfida per riportare l'Italia a fare...l'Italia». Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, torna a parlare di Scuola e e con un tweet dimostra una certa apertura nei confronti delle esigenze del corpo docenti. Alla Camera passano i primi tre articoli e per il premier non c'è più tempo da perdere. Sul ddl il mondo del sindacato si spacca.
Cobas: pronte proteste contro la Buona Scuola
I sindacati di base proprio non ci stanno e contro la Buona Scuola di Matteo Renzi confermano il blocco degli scrutini e di tutte le attività della scuola per due giorni consecutivi. Così Cobas controbatte alla «minaccia di precettazione» avanzata dall'Autorità di garanzia degli scioperi. In attesa dell'adesione degli altri sindacati, si avverte che gli scioperi si differenziano da Regione a Regione in base alle esigenze dei territori. I Cobas indicono, inoltre, una giornata di manifestazione nazionale prevista per il 7 giugno, quando scenderanno in piazza per chiedere che il disegno di legge del governo sull'Istruzione venga rivisto.
Garante sugli scioperi: blocco scrutini illegittimo
La Commissione dell'Autorità sugli scioperi ha considerato illegittima la possibilità che i sindacati procedessero con il blocco degli scrutini. Roberto Alesse, presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi, chiede che si cerchi prima un punto di contatto tra governo e Cobas affinché si eviti un'azione come quella del blocco degli scrutini che non farebbe altro che danneggiare studenti e famiglie: «Noi faremo la nostra parte, assicurando il rispetto rigoroso della legge sul diritto di sciopero a tutela degli utenti. Al riguardo, spero davvero che il ricorso allo strumento della precettazione resti solo un'opzione teorica, perché, in caso di blocco degli scrutini, sarebbe la via obbligata e doverosa per evitare la paralisi dei cicli conclusivi dei percorsi scolastici (esami di terza media, maturità, abilitazioni professionali)».
Cobas contro tutti
Dal canto loro, i sindacati di base non si lasciano intimorire dalle parole del Garante e, anzi, Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, afferma che «La minaccia di precettazione che in ogni caso competerebbe ai prefetti in casi di emergenza e di 'grave turbativa' provocati da uno sciopero, è stata sbandierata ai quattro venti e ingigantita, con lo scopo di intimorire i lavoratori e le lavoratrici. E un primo preoccupante effetto lo si è visto ieri, quando dalla manifestazione a Roma dei cinque sindacati, fino a ieri quasi tutti favorevoli al blocco, nessun annuncio in tal senso è emerso».
Cisl contro Cobas
Se i sindacati di base si dicono, dunque, decisi a portare avanti la risposta dura al governo Renzi, non sembrano essere dello stesso avviso gli altri sindacati. Francesco Scrima, segretario generale della CislScuola, blocca l’ipotesi di aderire all'iniziativa dei Cobas e afferma: «Abbiamo un confronto in corso e un appuntamento (forse la prossima settimana) con il ministro Giannini. Ci aspettiamo un atto di responsabilità da parte del governo rispetto alle rivendicazioni del mondo della scuola. Dopo questo confronto unitariamente, con gli altri sindacati, decideremo cosa fare, se e come proseguire la mobilitazione. Tutto dipende dalle risposte che arriveranno dall’esecutivo», ha concluso il sindacalista.
Furlan: governo e sindacato si assumano responsabilità
Sempre da Cisl, si pronuncia anche il segretario Annamaria Furlan, che, in un'intervista su La Stampa si dissocia totalmente dall'iniziativa dei Cobas. «Il blocco crea disagio alle famiglie e agli studenti. Ci stiamo spendendo per evitare una situazione così grave. Il governo e anche il sindacato devono assumersi le loro responsabilità», afferma Furlan, sottolineando, invece, che con il ddl il governo fa un passo avanti importanti sulle assunzioni.
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