20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Il premier risponde alle accuse di autoritarismo

Renzi: «La sinistra può vincere solo se è credibile e riformista»

"C'è una sinistra riformista e una sinistra masochista. E' di sinistra il divorzio breve, il falso in bilancio, gli ecoreati? Queste sono le misure del governo. Anche abolire l'articolo 18? Assolutamente sì, perchè quello che facciamo noi lo hanno fatto Schroeder e Clinton, è di sinistra riformista": ha sottolineato con enfasi il presidente del Consiglio.

Roma (askanews) - «C'è una sinistra riformista e una sinistra masochista. E' di sinistra il divorzio breve, il falso in bilancio, gli ecoreati? Queste sono le misure del governo. Anche abolire l'articolo 18? Assolutamente sì, perchè quello che facciamo noi lo hanno fatto Schroeder e Clinton, è di sinistra riformista». Così Matteo Renzi, a Repubblicatv, ha spiegato quale deve essere secondo lui un partito di sinistra riformista.

Renzi: Nessuno può bloccare la mia "sinistra moderna"
«La discussione non è tra un partito indistinto della nazione e la sinistra - ha aggiunto il premier -, c'è la possibilità di vincere solo se la sinistra è credibile», perciò «con il Jobs act non solo si abolisce l'articolo 18 ma si trasformano i contratti, è una rivoluzione veramente di sinistra per me. Si vince su un profilo riformista - ha proseguito Renzi - questo non significa essere di centro, puoi essere molto più radicale» se sei riformista. «Non è che se non ci sono loro non c'è la sinistra dei Ds: non è che se non c'è D'Alema non c'è la sinistra, la sinistra non è dove siedo io...». Così Matteo Renzi, ospite del videoforum di Repubblica.it.«Ci sono il presidente Orfini, la vice segretaria Serracchiani... Poi ci sono i nativi democratici, quelli nati col Pd, e quelli che vengono dalla sinistra Dc", ricorda Renzi. Dunque «il gruppo dirigente è plurale, che non ci sia D'Alema mi dispiace per D'Alema, non per il Paese. Non è che se non ci sono più alcuni volti storici allora non c'è più la sinistra... Smettiamola di chiedere le carte di identità del passato. Perchè devo stare dietro a discussioni di personaggi cui va la mia stima ma che non possono bloccare la sinistra moderna?»

Se se ne va anche Fassina è un problema suo, non mio
Dunque, prosegue il premier,  «il gruppo dirigente è plurale, che non ci sia D'Alema mi dispiace per D'Alema, non per il Paese. Non è che se non ci sono più alcuni volti storici allora non c'è più la sinistra... Smettiamola di chiedere le carte di identità del passato. Perchè devo stare dietro a discussioni di personaggi cui va la mia stima ma che non possono bloccare la sinistra moderna? Mi hanno detto che l'Italicum era una svolta autoritaria, e mi hanno proposto il Mattarellum. Con quel sistema il Pd delle europee o il Berlusconi del 2008 avrebbero avuto la gran parte dei collegi: il Pd delle europee avrebbe preso 511 seggi su 630. Cinquecentoundici seggi su seicentotrenta... Con l'Italicum prendi al massimo 340 seggi». Così Matteo Renzi replica anche alle accuse di autoritarismo per il nuovo sistema elettorale. «Se avessimo guardato al nostro interesse ci saremmo fatti l'uninominale, avendo guardato all'interesse del Paese abbiamo fatto il doppio turno. E se se ne va Fassina mi dispiace, ma se se ne va è un problema suo, mica nostro...", conclude il segretario Pd ospite di Repubblica.it.