Lanzillotta: classe dirigente Pd non vota perché non accetta il cambiamento
Linda Lanzillotta, vicepresidente del Senato, durante la trasmissione Omnibus su La7, commentando il dissenso dei 38 deputati del Pd che non hanno votato la fiducia al Governo, ha affermato che ieri è «andata in scena la rappresentazione plastica di un gruppo dirigente che non comprende e non accetta il cambiamento in corso».
ROMA (askanews) - «Credo che ieri sia andata in scena la rappresentazione plastica di un gruppo dirigente che non comprende e non accetta il cambiamento in corso. Un gruppo dirigente che in questi anni ha sempre portato alla sconfitta il Partito democratico». Lo ha detto Linda Lanzillotta, vicepresidente del Senato, durante la trasmissione Omnibus su La7, commentando il dissenso dei 38 deputati del Pd che non hanno votato la fiducia al Governo.
Partito oltre le ideologie
«Un gruppo dirigente che in questi anni ha sempre portato alla sconfitta il Partito democratico. Il Partito democratico, così come era stato delineato da Veltroni e da molti dei suoi fondatori, doveva essere la fusione di più culture politiche con forti valori d'origine ma capace di andare oltre le ideologie del Novecento per allargare la base elettorale e il consenso dei partiti fondatori», continua ancora Linda Lanzillotta.
Classe dirigente chiusa non ha permesso di allargare base elettorale
«Ciò purtroppo non è avvenuto a causa di una classe dirigente chiusa nel proprio recinto ideologico e nei propri personalismi; è quello che invece, secondo me, sta avvenendo con il progetto di Matteo Renzi. È sotto gli occhi di tutti che il Pd sia passato da una posizione minoritaria e conservatrice ad una nuova visione e inclusione sociale, un partito finalmente post ideologico che mette al primo posto le riforme nell'interesse del Paese», ha concluso Lanzillotta.
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