28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Nazioni Unite pronte al blocco navale davanti alle coste libiche

M5S: «Contro l'Isis, l'ONU schiera il terrorismo psicologico»

Bernardino Leon, l'inviato dell'Onu impegnato nella mediazione in Libia, annuncia che l'Unione europea potrebbe presidiare in forze il mare davanti alla Libia col fine di arginare l'avanzata del terrorismo dello Stato islamico. L'Italia non è in grado di farlo da sola, dunque il Consiglio di Sicurezza dell'Onu sarebbe pronto ad appoggiare l'azione.

ROMA - «L'Unione europea dovrebbe occuparsi di lesione di diritti umani lì dove vi sono queste situazioni e non ricorrere a questo terrorismo psicologico, che sa più di stampa scandalistica che non di politica seria». Dal Movimento 5 Stelle, è il deputato Giuseppe Brescia a pronunciarsi sulla notizia che l'Onu coadiuverà l'Italia nella lotta all'Isis, consentendo che vi sia una flotta nel Mediterraneo che osteggi il terrorismo dello Stato islamico.

PRIORITA' ALLE PERSONE, NON ALLA PAURA - In un'intervista al DiariodelWeb.it, l'onorevole Brescia sottolinea l'inconsistenza delle azioni di Unione europea e Onu nel contrasto alla minaccia islamista. Per il deputato pentastellato, quello messo in atto dalle istituzioni internazionali non è altro che «terrorismo psicologico»: si fomenta una paura quasi del tutto infondata. «Io non so veramente come commentare questo tipo di timori – spiega Brescia –. Purtroppo il terrorismo psicologico che si fa attorno a quello che è il terrorismo fisico a volte è molto più grave. Si esagera e non si riesce a mantenere il quadro della situazione lucido. Secondo me bisognerebbe esaminare caso per caso e studiare le politiche in maniera più seria, andare più a fondo nelle questioni, e, soprattutto, darsi come priorità il bene di queste persone, la maggior parte delle quali sono solo disgraziati nati nel posto sbagliato e ora si ritrovano a scappare dalla guerra e dalla povertà».

L'UE SI OCCUPI DELLA LESIONE DEI DIRITTI UMANI - Il deputato del Movimento 5 Stelle si dice convinto che l'attenzione internazionale è volutamente puntata sulla questione islamica per motivazioni direttamente connesse all'aspetto economico della guerra in atto. Altri più rilevanti e più sanguinosi conflitti armati imperversano nel mondo nella più completa dimenticanza. Ignoranza e disinformazione, secondo Brescia, fanno sì che l'opinione pubblica venga dirottata su determinati nodi, piuttosto che su altri: «Io ero volontario di Emergency prima di diventare deputato – spiega Brescia – e alcune situazioni le ho approfondite. Penso al Sudan, ad esempio, in cui la situazione è disperata di guerra da quaranta anni a questa parte. Ci sono guerre che molte volte non vengono considerate perché non vi sono interessi economici che tengono accesi i fari su questi conflitti. L'Unione europea dovrebbe occuparsi di lesione di diritti umani lì dove vi sono queste situazioni e non ricorrere a questo terrorismo psicologico, che sa più di stampa scandalistica che non di politica seria. Si fa molto leva su disinformazione e ignoranza generale per impaurire le persone. Non si racconta la verità, di fatto».

GENTILONI ASSECONDA L'ONU - Commentando la proposta di Bernardino Leon, l'inviato dell'Onu impegnato nella mediazione tra le fazioni libiche per la creazione di un governo di unità nazionale in grado di arginare l'avanzata dello Stato islamico, il ministro degli Affari esteri italiano, Paolo Gentiloni, afferma che per la presenza navale, la Marina italiana «sta facendo il suo lavoro normale» e che «se ci sarà un accordo» a Rabat «l'Europa deve rafforzare la presenza navale di controllo e di salvataggio in mare» per l'emergenza immigrazione. Anche da parte del governo, quindi, ci sarebbe la predisposizione ad assecondare questo tipo di politica. Per Brescia, «anche il governo gioca a questo gioco. Da sempre abbiamo criticato il governo italiano nella gestione dei flussi migratori. Da quando siamo entrati nelle istituzioni abbiamo approfondito la questione e ci siamo resi conto che per governanti di qualsiasi schieramento in Italia i flussi sono soltanto un modo per fare soldi. I fatti di Mafia Capitale sono una conferma. Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo già dato i nomi per la Commissione d'inchiesta proprio sui Cie e i Cara che partirà alla Camera. Approfitto per fare un ennesimo appello alla presidente della Camera affinché parta questa Commissione. Siamo stati gli unici, insieme alla Lega, a chiedere che parta, perché vogliamo vederci chiaro: siamo convinti che, così come è successo a Roma con l'inchiesta Mondo di Mezzo, queste situazioni si ripetono in tutto il Paese. Il governo dovrebbe, così come l'Unione europea, spingere a livello europeo affinché a tavolino si studino soluzioni serie per il flusso dei migranti, cosa che avrebbe dovuto fare durante il semestre europeo e che non è stato fatto», conclude il deputato del Movimento 5 Stelle.