15 ottobre 2025
Aggiornato 03:00
Dal blog del leader l'attacco al premier

Grillo: «Renzi è il burattino di Berlusconi»

Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, torna ad attaccare il presidente del Consiglio. Secondo il leader a cinque stelle, il premier altro non sarebbe un burattino nelle mani non solo di Bruxelles ma anche del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi: «Senza di lui governo cade in una settimana, premier burattino».

ROMA - «La politica del burattino Renzie che oltre a mantenere le promesse fatte a Bruxelles è tenuto per le palle da Berlusconi senza il quale il suo governo non durerebbe una settimana, è quella di garantire i creditori e farlo sembrando di sinistra e contando balle è plus facile».Il comico genovese Beppe Grillo, tramite il suo blog, torna ad attaccare il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il suo governo.

VERSO IL DEGRADO TOTALE - Scrive Grillo: «I nostri creditori internazionali, in sostanza coloro che hanno comprato i nostri titoli pubblici, di cui detengono il 35% pari a circa 700 miliardi, di cui 156 miliardi di euro in mano a Germania, Francia, Bce e istituzioni finanziarie europee, li vogliono indietro senza fare sconti, senza mettere mano a una distribuzione del debito derivante dall'introduzione degli eurobond o dall'eliminazione del fiscal compact o dall'uscita dall'euro. Per pagare i creditori - scrive il blog di Grillo - l'unica possibilità è la svalutazione del lavoro interno, trasformando gli italiani in schiavi moderni, e l'azzeramento dei diritti dei lavoratori e delle garanzie sociali».

IL PERCHÈ DEL FALLIMENTO - E l'invettiva continua: «Prima di tutt bisognava parlare di 'riforme' per far inghiottire il rospo E fummo contenti per questa ventata d'aria nuova. Poi bisognava annullare il Senato elettivo e fummo felici perché tutto sarebbe stato più veloce, poi era necessario annullare il Parlamento a botte di decreti, alcuni neppure scritti e esultammo per il decisionismo del Governo. Poi ci accorgemmo che nei decreti venivano annullati i diritti dei lavoratori, ma ci spiegarono che era per far ripartire l'economia l'articolo 18 in cambio di investimenti era un baratto che non si poteva rifiutare. Poi vennero la disoccupazione più alta d'Europa e capimmo che eravamo una nazione di bamboccioni, poi le tasse più alte d'Europa ma ce le meritavamo in quanto evasori, le partite Iva vennero massacrate ma era giusto così, avrebbero dovuto trovarsi un lavoro dipendente o emigrare, come tutti gli altri. Poi vennero a prendere gli extracomunitari, e fummo deliziati perché rubavano il lavoro agli italiani (anche se di lavoro non ce n'era più). Infine per far quadrare i conti rimanevano solo tre categorie di spesa, in effetti le più costose per lo Stato».

COME «SPOLPARE» GLI ITALIANI - Prosegue ancora il post sul blog di Grillo: «Si trattava prima di demonizzarle e poi spolparle, un esercizio renziano già sperimentato con successo Si alzò quindi l'età pensionabile fino a 70, poi 75, poi 80 anni, tutte pensioni d'oro sopra i 2000 euro e nessuno disse nulla, i vecchi non avevano pagato tutti i contributi, che volevano? Poi si attaccarono gli sprechi della Sanità, esercizio facile facile in quanto infiltrata e corrotta in gran parte dai partiti in ogni Regione, per fare tagli lineari, si chiusero ospedali e nessuno fece un fiato In ultimo vennero licenziati in massa i dipendenti pubblici additati come lazzaroni con una preventiva campagna d'odio che li contrapponeva ai privati E tutti vissero infine miserabili e contenti».