19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
L'ex sindaco finanziato dall'ex Nar Carminati

Alemanno intascò 40mila euro dai terroristi neri

Dal 2008 al 2013 la fondazione Nuova Italia, il cui presidente è Gianni Alemanno, ha ricevuto 40mila euro dal clan gestito dall'ex terrorista nero Massimo Carminati. Il dato emerge dalle carte dell'inchiesta che ieri ha portato all'arresto di 37 persone per l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.

ROMA - Dal 2008 al 2013 la fondazione Nuova Italia, il cui presidente è Gianni Alemanno, ha ricevuto 40mila euro dal clan gestito dall'ex terrorista nero Massimo Carminati. Il dato emerge dalle carte dell'inchiesta che ieri ha portato all'arresto di 37 persone per l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.

FINANZIAMENTI DAI NAR - Nei decreti di sequestro eseguiti dalla Guardia di finanza viene descritto, in particolare, il ruolo di Franco Panzironi, ex ad di Ama, tra i soci fondatori di Nuova Italia e finito ieri carcere. Il riferimento è posto in evidenza nel capo d'imputazione che riguarda proprio Panzironi. In cambio dell'intervento del manager sugli «organi del comune e di Ama per lo sblocco di crediti», il clan garantiva a Panziro una somma pari a «120 mila euro (il 2,5% del valore di un appalto assegnato all'Ama non ancora specificamente individuato)» nonché «finanziamenti non inferiori a 40 mila euro alla fondazione Nuova Italia». Tra i 'benefit' che venivano garantiti a Panzironi c'era anche «la rasatura del prato di zone di sua proprietà».

CARMINATI: QUI COMANDO IO - «E' il re di Roma che viene qua, io vado... entro dalla porta principale? vede io che gli combino». Così in un'intercettazione Massimo Carminati parla con un altro arrestato, Carlo Pucci, nell'ambito dell'operazione Mondo di Mezzo. L'ex Nar così sollecita Pucci «affinché operi su Riccardo Mancini, a cui avrebbe dovuto ricordare il proprio ruolo subordinato». La conversazione è nel provvedimento cautelare del gip Costantini che ricorda anche come «Mancini venisse definito da Carminati come un 'sottoposto' che, in virtù del ruolo da questi ricoperto all'interno dell'Eur Spa, concorreva al raggiungimento degli obiettivi di lucro posti dall'organizzazione. In virtù di tale vincolo subordinato il Mancini avrebbe dovuto operare in favore degli interessi dell'organizzazione diretta dal Carminati di cui doveva seguire pedissequamente le direttive impartite».