29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Grillo spiega il flop del M5S

«Non abbiamo perso noi, ha vinto l'astensionismo»

Il leader del Movimento 5 Stelle commenta i risultati delle votazioni regionali del weekend in Emilia Romagna e Calabria e afferma che il forte astensionismo che ha di fatto caratterizzato questa tornata elettorale non tocca il movimento. I cittadini, per Grillo, non hanno più fiducia nella politica e così decidono di non andare alle urne.

ROMA - «Ora c'è il solito gioco di chi ha vinto e di chi ha perso. Si può dire tranquillamente che con questo livello di astensionismo ha perso la democrazia». Questo è quanto scrive il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, in un posto pubblicato sul suo blog in cui commenta il risultato delle elezioni regionali. A cominciare dal crollo dell'affluenza al voto, anche se «l'astensionismo non ha colpito il M5S», rivendica.

I CITTADINI NON CREDONO NELLA POLITICA E NON VOTANO «In Emilia Romagna - osserva - ha vinto l'astensionismo, il rigetto del cittadino per la politica. In una regione in cui chi compra con i soldi pubblici un vibratore (o si fa spesare lo scontrino per andare a pisciare in un Autogrill e non se ne vergogna) dove si torna a votare non per scadenza elettorale, ma perchè il presidente di Regione Errani è stato condannato, votare, anche turandosi il naso, è dura. La puzza è troppa, in particolare quella piddina». Per Grillo «i cittadini non hanno più fiducia nei partiti, tanto, comunque fanno quello che vogliono: dall'abolizione del voto popolare al Senato che diventerà affollato (più dell'ora d'aria del carcere di Opera) di inquisiti e condannati regionali mai eletti da nessuno all'abolizione dell'articolo 18. Il voto è una delega in bianco che l'elettore non vuole più dare. Questa è l'analisi della consultazione di ieri. Neppure il bombardamento mediatico di Renzie può nulla contro la realtà quotidiana che è sotto gli occhi degli italiani».

QUEL CHE ACCADDE NEL 2010 - Grillo mette a confronto «i dati delle regionali 2010 con quelli delle regionali 2014» per dimostrare che «l'astensionismo non ha colpito il M5S». «Quattro anni fa - spiega - votò il 68,06%, ieri il 37,67% degli elettori (a proposito Renzie e Berlusconi vogliono un Senato di nominati dalle Regioni eletti da così pochi cittadini?). Il MoVimento 5 Stelle nel 2010 raccolse il 6% pari a 126.619 voti eleggendo due consiglieri, ieri ha aumentato i consensi in termini assoluti con 159.456 voti (13,2%) pari a cinque consiglieri con una campagna elettorale costata poche migliaia di euro a fronte delle centinaia di migliaia di euro degli altri partiti e senza l'aiutino dei media». Prosegue Grillo sul suo blog: «Decimata Forza Italia che da 518.108 voti (24,5%) passa a 100.478 voti (8,36%) con due soli consiglieri. La Lega perde 55.162 voti: in termini assoluti è passata da 288.601 voti del 2010 (13,6%) a 233.439 voti (19%). Il Partito Democratico perde 322.504 voti: è passato da 857.613 voti del 2010 (40,64%) a 535.109 (44,52%). I numeri non sono opinioni come vogliono farci credere!».