Galantino: "Date retta alla piazza, non ai talk show"
Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, non intende dare un giudizio sui singoli provvedimenti del governo Renzi né sulle reazioni della piazza - solo sabato quella della Cgil - ma insiste su un concetto rpeciso: tutti, governo, Chiesa, sindacati devono ascoltare il grido di dolore che arriva dal Paese. Ascoltare più quello che "i talk show".
ROMA - Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, non intende dare un giudizio sui singoli provvedimenti del governo Renzi né sulle reazioni della piazza - solo sabato quella della Cgil - ma insiste su un concetto preeciso: tutti, governo, Chiesa, sindacati devono ascoltare il grido di dolore che arriva dal Paese. Ascoltare più quello che «i talk show».
NON SI SOTTOVALUTI LA DISPERAZIONE DEL PAESE - Parlando con i giornalisti a margine del Rapporto Svimez 2014 sull'economia del Mezzogiorno, il presidente della Cei non scende nel giudizio dei singoli provvedimenti e della loro giustezza, ma pone l'accento sulla disperazione che dilaga nel Paese e invita tutti, dal Governo ai sindacati alla Chiesa stessa a non sottovalutare lo stato delle cose: «Non sono un tecnico e non posso dire se questi provvedimenti vanno nella direzione giusta. Vedo che discutono tutti in modo animato e allora per il momento si deve aspettare, vediamo. Certo nessuno, nè il governo, nè i sindacati nè la Chiesa deve girare alla larga dalla disperazione della gente, altrimenti ce la vedremo ancora peggio». «Non si può perdere di vista il grido di disperazione delle persone - conclude monsignor Galantino - anche la Chiesa se tiene l'orecchio appoggiamo al Palazzo, fosse anche il Palazzo della Chiesa si va da poche parti. L'orecchio della Chiesa deve essere appoggiato ad ascoltare i bisogni delle persone", c'è da ascoltare questo "invece dei talk show».
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