Renzi: «I sindacati sono contrari? No problem: io vado avanti»
Il premier non si ferma. Anche contro l'ostilità dei sindacati non ha intenzione di mollare la presa sulla Riforma del lavoro. Susanna Camusso lo paragona a Belusconi e lui ribatte: «Non è un problema per me, questo è il tempo del coraggio».
NEW YORK - Matteo Renzi non intende accettare compromessi sulla riforma del mercato del lavoro, e si dice pronto ad andare avanti anche con l'ostilità dei sindacati.
E' IL TEMPO DEL CORAGGIO - In una intervista a Bloomberg Tv e in un colloquio con il Wall Street Journal durante la sua missione a New York, il presidente del Consiglio fa mostra di grande determinazione: «Rispetto tutte le idee, anche quelle del sindacato. Compromesso non è una brutta parola, possiamo raggiungere un compromesso se necessario. Ma in questo caso - dice a Bloomberg Tv - il compromesso non è la strada. Dobbiamo assolutamente investire in un nuovo mercato del lavoro» perchè "abbiamo una legislazione molto forte per difendere i lavoratori, ma negli ultimi 6 anni i disoccupati sono raddoppiati». Dunque «questo non è il tempo dei compromessi, questo è il tempo del coraggio».
REALIZZERÒ LE RIFORME - Concetti ribaditi anche al Wall Street Journal: «Il mio impegno è chiaro: realizzare le riforme indipendentemente dalle reazioni. La riforma del mercato del lavoro è una priorità in Italia e se i sindacati sono contrari, per me non è un problema. Io vado avanti. Forse perderò le prossime elezioni, ma per me è importante non perdere questa opportunità. Inoltre sono molto ottimista sul fatto che il mio partito investirà nel futuro e non difenderà il passato nella discussione sulla riforma del mercato del lavoro». Lo ha detto il premier Matteo Renzi, parlando a New York alla platea del Council on Foreign Relations.
IL MONDO È CAMBIATO E IO CAMBIO L'ITALIA - Renzi ha riassunto così il dibattito per gli interlocutori americani: «Nel 1970 una legge molto importante cambiò la storia del mercato del lavoro in Italia. Ora la sinistra radicale crede che noi dobbiamo mantenere quella legge: il mondo è cambiato, ma in pochi sono convinti che difendendo quella legge sono dei veri uomini e donne di sinistra». L'obiettivo di Renzi è «dare semplicità agli imprenditori, e allo stesso tempo dare sicurezza ai lavoratori, investire in formazione e istruzione, con l'obbligo di accettare un lavoro dopo i corsi di formazione. Ma questo è possibile solo se riusciamo a ridurre il numero delle leggi sul lavoro».
CAMUSSO: RENZI È IL DELFINO DI BERLUSCONI - Mentre il premier si trova ancora a New York, intanto dall'Italia arrivano gli attacchi del sindacato. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso ritiene che fra il governo Renzi e quello Berlusconi ci sia una «continuità delle politiche, la prima continuità è la politica di austerità, continuiamo a rispondere alle richieste di austerità dell'Europa», lo ha affermato Camusso ospite a Porta a Porta, aggiungendo che «Renzi ha in mente il modello Thatcher». Tornando sulla similitudine Renzi-Berlusconi, ha ribadito: «Se qualcuno pensa che si riforma un paese sconfiggendo il sindacato mi viene in mente un solo riferimento di chi ha provato a fare questa cosa».
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