Boschi: E' l'ora del cambiamento
Al via la settimana decisiva, e il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, prende la parola: "Dopo trent'anni è finalmente tempo di cambiare", poi si rivolge al M5s: "Se parlate di svolte autoritarie e allucinazioni, i bugiardi siete voi."
ROMA - Sono oltre 7.000 per 40 articoli, gli emendamenti che potrebbero impegnare l'assemblea nelle prossime settimane. Il dibattito da oggi entra nel vivo, e spetta al ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, aprire le danze di quello che si preannuncia come un duro duello tra le parti senza esclusione di colpi.
Boschi: Dopo 30 è l'ora di cambiare - «Sono 30 anni che prendiamo a schiaffi l'occasione di cambiare noi per cambiare il paese, sono trent'anni che aspettiamo domani, è il tempo delle scelte, di decidere, nelle vostre mani non c'è solo la riforma costituzionale ma forse l'ultima chance di credibilità per la politica tutta e sono sicura che nessuno di voi vorrà sprecarla" : così il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, si è rivolta ai senatori nel dibattito sulla riforma del Senato.
«Il 1 settembre il governo presenterà il programma dei prossimi mille giorni, alla scadenza elettorale naturale i partiti si organizzeranno come sempre - ha fatto sapere ai presenti - noi siamo chiamati a dare una nuova speranza al paese, a rendere le istituzioni vive e attuali».
Benvengano le contestazioni, credo nel dialogo - "Il governo ha legato in modo indissolubile il propio cammino alle riforme costituzionali perciò si è fatto promotore di un disegno di legge" : ha ricordato ancora il ministro delle Riforme. «Non sono mancate contestazioni, polemiche, provocazioni, però è il bello del dibattito e della democrazia. La mia non è una frase di circostanza o una liturgia, ne sono convinta: il governo ha sempre rivendicato l'ascolto, il dialogo, il confronto con i cittadini, le parti sociali, i gruppi parlamentari, lo abbiamo fatto per la riforma della P.A., per la giustizia, e non potevamo non farlo e lo abbiamo fatto anche per le riforme, madre di tutte le battaglie che stiamo affrontando».
Secondo il ministro dunque «questo testo è il frutto del lavoro di questi mesi, un testo migliorato grazie al contributo dei cittadini, dei professori, delle parti sociali e del lavoro proficuo fatto per tre mesi in commissione».
"Non abbiamo paura di voi altri" - «Si è molto discusso dell'urgenza di questa riforma, che è innegabile anche perchè serve a dimostrare in Europa che le riforme strutturali stanno andando avanti, ma l'urgenza anche per i cittadini, per rispondere al desiderio di cambiamento che ci hanno rivolto anche alle elezioni europee... Perciò ci potrà essere l'ostruzonismo che ci porterà a lavorare di più e a sacrificare le ferie ma dobbiamo mantenere l'impegno con i cittadini. Sappiamo che questo testo è ampiamente condiviso, a differenza delle riforme del 2001 e del 2005, da una maggioranza che va oltre quella del governo e va apprezzato l'appoggio di Fi fin dall'inizio" , aggiunge inoltre: "non ha paura delle idee altrui chi ne ha di proprie».
La Boschi è stata poi duramente attaccata e contestata dall'opposizione del M5s e di Sel, ai quali ha risposto: «Parlare di svolta autoritaria rispetto a questa riforma costituzionale è un'allucinazione e in quanto tale non può essere smentita con la forza della ragione, non c'è nulla di autoritario nell'abolizione del Cnel". Le polemiche sono riprese e lei ha proseguito:
Come disse Fanfani, le bugie in politica non servono - "Un grande statista e un grande presidente di questa assemblea, Amintore Fanfani - ha aggiunto la Boschi - ha detto che le bugie in politica non servono, si può essere d'accordo o meno con questa riforma, si può votare o no, ma parlare di svolta illiberale è una bugia e le bugie in politica non servono».
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