20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Movimento 5 stelle

Sul blog di Grillo si vota l'eurogruppo, ma col post scriptum

Sul sito del comico genovese le consultazioni on line del M5s per decidere le alleanze in Ue. re le opzioni in campo tra le quali è possibile scegliere: l'Efd di Farage, i conservatori dell'Ecr o il gruppo dei non iscritti. Dalla consultazione sono esclusi, quindi, i Verdi. «Nel caso la soluzione più votata non sia praticabile, sarà perseguita la successiva più votata», conclude il post

ROMA - Al via, sul blog di Beppe Grillo, le consultazioni on line del M5s per decidere le alleanze all'Europarlamento. Tre le opzioni in campo tra le quali è possibile scegliere: l'Efd di Farage, i conservatori dell'Ecr o il gruppo dei non iscritti. Dalla consultazione sono esclusi, quindi, i Verdi. Le votazioni andranno avanti fino alle 19 di oggi.

M5S HA PRESO ALCUNI CONTATTI - «Dopo le elezioni europee dello scorso 25 maggio il M5s - si legge sul blog di Grillo - ha condotto negoziati con i gruppi Politici al Parlamento Europeo. Per ognuno sono stati identificati possibili punti di contatto nella reciproca agenda politica e la disponibilità ad accogliere i 17 europarlamentari a Cinque Stelle. I contatti sono stati avviati con i segretari generali o con i Presidenti, entranti o uscenti, dei gruppi stessi, in quanto rappresentanti di una volontà politica unitaria rispetto alle delegazioni che li compongono, mentre dichiarazioni individuali di singoli europarlamentari o delegazioni non sono state giudicate rappresentative, in quanto non titolate a stringere un patto che abbia la certezza di essere rispettato una volta che i cittadini si saranno espressi con una consultazione online».

LA POSIZIONE DELL'ALDE - «I Gruppi Politici europei che hanno ufficialmente manifestato interesse per la delegazione italiana del M5S - spiega - sono 'Europa per la Libertà e la Democrazia (EFD)' e 'Conservatori e Riformisti Europei (ECR)'. Per completezza, si segnala che anche 'Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa (ALDE)', il gruppo più europeista e federalista esistente al PE, ha espresso una posizione unitaria, la quale tuttavia ha considerato i sette punti per l'Europa del M5S come 'completamente incompatibili con la loro agenda pro-Europa' definendo il M5S 'profondamente anti europeo' e il suo programma 'irrealistico e populista'».

L'EFD DI FARAGE - Il blog di Grillo elenca, quindi, le «opzioni» che restano in campo «sulla base di queste consultazioni», tra le quali «gli iscritti del M5S potranno oggi scegliere». La prima riguarda il gruppo EFD di Nigel Farage. «Il Gruppo ha rappresentato nella scorsa legislatura l'opposizione più strenua al federalismo basato sull'austerity e alla concentrazione del potere nelle mani dei burocrati non eletti a Bruxelles. L'EFD è contro l'euro che ha generato povertà e disoccupazione. L'Ukip, il maggiore partito del Gruppo EFD, crede nella democrazia diretta ed è un partito contrario a ogni forma di discriminazione, accogliendo al suo interno membri di diverse etnie e genere che si sono uniti nella difesa della libertà e della democrazia. Il partito si oppone al potere delle gradi banche, delle multinazionali e all'eccessiva burocrazia, dedica solo il 15% del suo budget al mantenimento della sua struttura amministrativa, liberando così molte risorse per le attività politiche sul territorio e per la comunicazione, è disposto a cambiare nome scegliendone uno nuovo insieme al M5S, garantisce peso sufficiente per affrontare le battaglie condotte su temi comuni, ma al contempo assicura libertà totale di voto l'agenda politica che differisca da quella del M5S».

L'ECR DEI TORIES - La seconda opzione è quella di ECR. «Il Gruppo nasce come espressione dei Conservatori inglesi (Tories). Vuole riformare l'Unione Europea opponendosi al federalismo sulla base di un euro-realismo che rispetti la sovranità degli Stati Membri, crede nella libera impresa, nel commercio. Nella sua visione, l'Unione Europea dovrebbe porre fine agli sprechi e all'eccessiva burocrazia. L'ECR ha una struttura amministrativa consolidata, che si traduce in un supporto esteso alle attività politiche. Come l'EFD, inoltre, offre al M5S la massima libertà di voto sui temi in cui non ci sia una linea comune».

I NON ISCRITTI - Infine, la terza ipotesi è quella del «raggruppamento dei Non Iscritti»«I deputati eletti del M5S possono decidere di non aderire a nessun gruppo politico. In questo caso andranno automaticamente a sedere tra i banchi del raggruppamento dei «Non Iscritti». Essere tra i Non Iscritti comporta un'influenza limitata se non nulla sull'attività legislativa del Parlamento europeo. I «Non Iscritti» non possono ottenere cariche (presidente di Commissione, vice presidenze del Parlamento, ecc.), né votare al maggiore organo decisionale del Parlamento europeo (la Conferenza dei Presidenti) e ottenere che i temi importanti per il M5S vengano posti al centro dell'agenda legislativa in Europa».

IL P.S. SIBILLINO - «Nel caso la soluzione più votata non sia praticabile, sarà perseguita la successiva più votata», conclude il post pubblicato sul blog di Grillo.

ELETTI SCONCERTATI - Nessuno vuole parlare, ma c'è non poco sconcerto tra gli europarlamentari 5 Stelle dopo l'annuncio delle opzioni per le alleanze che esclude i Verdi e lascia in campo solo i due gruppi di destra dei Conservatori (Ecr) e degli Euroscettici di Nigel Farage (Efd), oltre all'alternativa di non aderire a nessun gruppo, restando nel limbo dei non iscritti. A quanto si apprende, agli eurodeputati era stato assicurato che l'opzione dei Verdi ci sarebbe stata, e nessuno li ha avvertiti di questo vero e proprio «colpo di mano» che imporrà loro di entrare un un gruppo (che sia quello di Farage, che ha serie difficoltà a costituirsi, o che sia quello dei Conservatori) con cui ritengono difficile trovare affinità, se non, in parte, nella critica all'Ue e all'euro. Lo stesso capodelegazione, Ignazio Corrao, aveva dichiarato più volte che la scelta dei militanti sarebbe stata «aperta a quante più opzioni possibile».

DECISIONI AUTORITARIE? - La decisione dei vertici del M5s rischia ora di mettere gli eletti in condizioni d'imbarazzante minorità rispetto ai colleghi degli altri gruppi, perché dimostrerebbe - si fa notare - che sono sottoposti a decisioni prese dall'alto, e quindi non in grado di esercitare liberamente il loro mandato democratico.