Napolitano vede solo Europa
Il Presidente della Repubblica: «Partiti siano europei, superare le strettoie nazionali. Di astensionismo le istituzioni europee hanno sempre sofferto, ma qualsiasi previsione affrettata e catastrofica non mi convince»
FIRENZE - Le elezioni europee del 25 maggio segnano «uno svolta, mi auguro, per i partiti politici in Italia e negli altri paesi, che più diventano partiti europei, più possono superare le strettoie e le degenerazioni della politica nazionale». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al suo arrivo a Palazzo Vecchio a Firenze, questo pomeriggio, dove assisterà al dibattito pubblico fra i leader dei partiti europei candidati alla guida della Commissione Ue nelle elezioni dell'Europarlamento del 25 maggio.
La giornata di oggi segna «un grosso passo avanti sulla via di un'Europa politica e democratica. Io sono qui per sottolineare il valore eccezionale dell'evento che sta per compiersi. Si dice molto che è il momento dell'Europa politica e democratica; quello di oggi è un grosso passo avanti precisamente sulla via di un'Europa politica e democratica, con la legittimazione della scelta del presidente della Commissione europea, che noi consideriamo l'Esecutivo dell'Ue, attraverso una competizione aperta fra candidati dei diversi partiti europei», ha spiegato Napolitano.
PREOCCUPATO PER I POPULISMI - «Di astensionismo le istituzioni europee hanno sempre sofferto, ma qualsiasi previsione affrettata e catastrofica non mi convince».
Il capo dello Stato ha poi definito «una bella espressione» l'avvertimento sullo «spread dei populismi» lanciato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenuto anche lui oggi a Palazzo Vecchio, durante la conferenza 'The State of the Union'. Lo spread dei populismi, «l'ho trovata una bella espressione, io sono preoccupato per i populismi, poi lo spread è una cosa un po' diversa», ha concluso Napolitano.
L'EXPO - «Non tiriamo in ballo l'Europa in vicende strettamente italiane. La risposta più sbagliata e l'astensionismo, il rigetto dell'Europa; anche il superamento di fenomeni di corruzione che si sono manifestati in Italia e sono non esclusivi del nostro paese è legato molto alla creazione di qualcosa che sia impegno, solidarietà e regole comuni a livello europeo». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo a una domanda sull'effetto che potrebbero avere i nuovi casi di corruzione legati all'Expo di Milano sull'astensionismo alle elezioni europee.
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