Letta: fare legge elettorale condivisa, «non ho paura del voto subito dopo»
RP | RP | Il premier: «Va fatta assolutamente. La Consulta ci ha tolto di mezzo la peggiore possibile. E' ovvio che la maggioranza deve essere d'accordo. Va fatta con il maggiore consenso in Parlamento: bisogna cercare tutti»
ROMA – Intervistato dal Tg3, il premier Enrico Letta ha chiarito: «La legge elettorale va fatta, assolutamente», dopo che «la Consulta ci ha tolto di mezzo la peggiore possibile. E' ovvio che la maggioranza deve essere d'accordo, ma va fatta con il maggiore consenso in Parlamento: bisogna cercare tutti». Letta è intervenuto dopo che Matteo Renzi, segretario del Partito democratico (Pd) si è detto pronto a modificare la legge elettorale con tutti, al di là dei vincoli di maggioranza.
NON TEMO VOTO - Il premier ha detto: «Non ho paura del voto subito dopo» l'approvazione di una nuova legge elettorale «perché questo governo funziona se dà risposte e stanno arrivando». Secondo il presidente del Consiglio: «La legge di stabilità comincia a dare risposte: non è possibile fare tutto insieme, ma l'inversione di tendenza c'è, e porterà più calore sociale e più crescita. La legge di stabilità - ha rivendicato - dà risposte in più sugli esodati, sul diritto allo studio, aiuta con politiche sociali nuove categorie come i disabili e i non autosufficienti che sono state maltrattate per anni».
A GENNAIO DISCUSSIONE ART. 18 - Renzi ha anche ipotizzato modifiche all'articolo 18 dello statuto dei Lavoratori per i neo assunti, Letta ha spiegato: «Tutto ciò che fa più occupazione è benvenuto, è uno dei temi che affronteremo a gennaio» al momento di preparare il patto di governo per il 2014.
SQUINZI HA ESAGERATO SU FORCONI - Il premier si è tolto poi un sassolino dalla scarpa contro Confindustria: «Squinzi non ha ragione» nel dire che la protesta dei forconi è motivata dall'inazione del governo, perché «il governo ha fatto, ha messo in campo politiche e iniziative, la legge di stabilità è migliorata. Ora c'è la possibilità di fare sviluppo e occupazione, ma so che il disagio c'è, ed è figlio di 5 anni di politiche austerità che hanno portato crisi e disoccupazione. La gente soffre, lo so, ma si può fare un passo per volta nessuno ha la bacchetta magica. Squinzi ha esagerato».
UNIONI CIVILI - Letta ha cambiato nuovamente discorso, annunciando che «affronteremo anche il tema delle unioni civili, vedo buona volontà da parte di tutti di trovare un accordo».
AL PD FA BENE STARE IN GOVERNO - Quanto al Pd, secondo il premier gli fa bene stare al governo e non lo penalizza, perché gli italiani «capiscono»: «Vedo un Pd in salute e da quando il governo ha cominciato a lavorare il Pd è soltanto cresciuto: gli italiani capiscono, giocare a chi la spara più grossa è facile, ma il Paese è in difficoltà e va tirato fuori da questa difficoltà con scelte e assunzioni di responsabilità come stiamo facendo».
MESI DI MONTAGNE RUSSE - Il presidente del Consiglio ha spiegato che «in questi mesi abbiamo messo in sicurezza i conti», nonostante le «montagne russe» fatte di «aut aut, crisi, minacce». Ma «ora la maggioranza è cambiata, e ora le politiche di sviluppo devono dare i loro risultati».
L STABILITA' METTE RISORSE - Il capo del governo ha concluso, sottolineando in particolare «le assunzioni dei più giovani: c'è un capitale a disposizione che va utilizzato». E poi ha difeso la legge di stabilità, sulla quale ci sono stati «tanti processi alle intenzioni» soprattutto su casa e cuneo fiscale: «La verità è che sulla casa ci sarà una diminuzione di costi per le famiglie, come c'è stata quest'anno, e sulle tasse del lavoro la riduzione sarà più significativa grazie all'automatismo che abbiamo introdotto. Tutto senza sfasciare i costi: come una normale famiglia che investe senza sfasciare i conti e senza fare debiti».
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