25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Riforme

200mila consigli al Governo per uno Stato più efficiente

Ridurre il numero dei parlamentari, più democrazia diretta, cambiare la forma di governo, porre fine al bicameralismo perfetto. Questi i temi più sentiti dagli italiani che hanno risposto al questionario dell'esecutivo Letta

ROMA - Prima di tutto ridurre il numero dei parlamentari. Poi, subito dopo, ridurre benefici accessori e indennità, migliorare la qualità, la quantità e i tempi di produzione delle leggi e introdurre maggiore trasparenza nell'operato del Parlamento. Sono queste, secondo gli oltre 200mila italiani che hanno partecipato alla consultazione popolare sulle riforme indetta dal governo, le priorità per un Parlamento più efficiente.

PIÙ DEMOCRAZIA DIRETTA - Tra le richieste, anche quella di una maggiore democrazia diretta. Per quanto riguarda il referendum abrogativo il 69 per cento dei cittadini vorrebbe meccanismi per agevolare il raggiungimento della validità del risultato mentre per il 64,7 per cento le norme abrogate con un referendum non dovrebbero essere reintrodotte per un numero ragionevole di anni.

68,1% PER RIFORMA DI GOVERNO - Un'alta ampia maggioranza di italiani, il 68,1 per cento, vuole cambiare la forma di governo ma le opinioni sono molto diverse su come. Il 29,1 per cento rafforzerebbe i poteri del governo, introducendo il cosiddetto parlamentarismo raddrizzato, ma il 39 per cento è tentato dall'elezione diretta del presidente della Repubblica. In particolare è emerso che il 44 per cento preferisce un sistema semi-presidenziale mentre il 51,9 per cento vorrebbe mantenere comunque una forma di governo di tipo parlamentare.

87,8% CONTRO BICAMERALISMO PERFETTO - Basta con il bicameralismo paritario e modifica radicale dell'attuale organizzazione degli enti locali. L'87,8 per cento dei cittadini è per il superamento del bicameralismo paritario. Di questi il 41,8 per cento propone il monocameralismo e il 40 per cento di differenziare sia le funzioni che la composizione del Senato prediligendo che i senatori vengano scelti tra i rappresentanti degli enti locali. L'88,2 per cento poi ritiene che sia necessaria una sorta di rivoluzione nell'organizzazione degli enti locali: il 42,1 per cento vorrebbe abolire le Province, il 46,1 per cento vorrebbe semplificare il tutto accorpando vari enti.

QUAGLIARIELLO, NUMERI DA RECORD - Il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello ha commentato: «La consultazione pubblica sulle riforme indetta dal governo è la più partecipata d'Europa, è un record del governo Letta che ancora non ha raggiunto quello di governo più longevo ma qualche passo in avanti si è fatto...».

NON E' SEMPLICE SONDAGGIO - Quagliariello ha spiegato: «Non si tratta di un semplice sondaggio e spero che questi dati, che hanno risultati molto meno scontati di quanto si crede non vengano letti come sondaggi ma come spunti di partecipazione. I cittadini avvertono la necessità di riforme per consentire all'Italia di ripartire. Per questo il governo si mette a disposizione del Parlamento per tutti gli approfondimenti necessari. Con la costituzione del comitato dei 40 a inizio gennaio inizierà il lavoro sulle riforme».

IL CAMPIONE - Al questionario lanciato dal governo hanno risposto cittadini tra i 18 e i 68 anni (66% uomini, 34% donne), con un campione molto variegato per livello di istruzione (43% diploma superiore, 32% laurea, 12% dottorato o master, 11% licenza di scuola media inferiore) e per professione (21% impiegati, 15% pensionati, 14% funzionari, 11% studenti, 8% liberi professionisti).