Quagliariello: «Il fallimento delle riforme screditerebbe la classe politica»
Lo ha sottolineato il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, durante l'audizione davanti alle commissioni riunite Affari Costituzionali di Camera e Senato: «Governo non disponibile a cincischiare per arrestare cambiamento»
ROMA - «Il percorso che il Parlamento e le forze politiche in esso rappresentate hanno davanti si presenta inevitabilmente complesso e non privo di ostacoli. Conforta tuttavia sapere che è diffusa la consapevolezza di come un fallimento non gioverebbe a nessuna delle forze parlamentari ma avrebbe l'unico effetto di screditare l'intera classe politica». Lo ha sottolineato il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, durante l'audizione davanti alle commissioni riunite Affari Costituzionali di Camera e Senato.
NON ARRESTARE IL CAMBIAMENTO - «Se terremo tutto ciò ben presente, credo che il lavoro che ci attende nei prossimi mesi potrà essere utile non per aggiungere un ennesimo capitolo al libro sui tentativi di riforma costituzionale nel nostro Paese, ma per garantire finalmente ai cittadini un assetto istituzionale più efficiente, più moderno e, soprattutto, più democratico», ha aggiunto Quagliariello avvertendo che «l'unica cosa che il Governo non è disponibile a fare, e mi auguro non lo sia nemmeno il Parlamento, è 'cincischiare' sulle questioni di metodo per arrestare il cambiamento».
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