Monti: «Confido nella chiusura della procedura UE per deficit eccessivo»
Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, durante la sua conferenza stampa a margine del vertice Nato, questo pomeriggio a Bruxelles. «Non saremo più al governo, ma credo che saremo molto contenti di aver lasciato questa situazione dietro di noi», ha aggiunto Monti
BRUXELLES - «Confidiamo che, quando sarà, il 29 maggio, la Commissione europea prenda la decisione di abrogare la procedura per deficit eccessivo a carico dell'Italia». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, durante la sua conferenza stampa a margine del vertice Nato, questo pomeriggio a Bruxelles. «Non saremo più al governo, ma credo che saremo molto contenti di aver lasciato questa situazione dietro di noi», ha aggiunto Monti.
Uscire dalla procedura per deficit eccessivo significherà per l'Italia potersi giovare dei margini di flessibilità previsti nella fase 'preventiva' del nuovo Patto di stabilità dell'Eurozona, e in particolare di un diverso apprezzamento degli investimenti pubblici produttivi, considerati qualitativamente e non solo quantitativamente per gli effetti negativi immediati sui conti pubblici.
Sarà il prossimo governo a decidere come utilizzare questi margini, ha continuato il premier uscente, «ma certamente tutto quello che noi abbiamo fatto negli ultimi tempi era mirato a questo risultato, importante economicamente e finanziariamente». Osservando che «non è stato facile», Monti ha ricordato che è stato possibile mantenendo e realizzando l'obiettivo del pareggio strutturale di bilancio al 2013, fissato dal governo precedente nel 2011. Alla fine del 2011 «abbiamo valutato che nelle condizioni in cui si trovava l'Italia sarebbe stato pericoloso chiedere differimenti, e abbiamo lavorato per conseguire questo obiettivo».
Successivamente, il lavoro per il decreto sui pagamenti del debito pregresso delle P.A. verso le imprese è stato «dosato proprio in relazione all'obiettivo di uscire dalla procedura per deficit eccessivo» con contatti con la Commissione europea nelle ultime settimane in cui «abbiamo costruito uno schema interpretativo che consentiva alla Commissione di avere un occhio di riguardo per il pagamento di questo debito, considerando che siamo un Paese in pareggio strutturale di bilancio». «Un anno fa non c'era né l'occhio di riguardo né l'equilibrio finanziario; ora si sono verificate entrambe le condizioni», ha concluso Monti in riferimento a chi ha criticato il governo giudicando l'intervento sul debito delle P.A. tardivo.
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