25 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Siderurgia | Inchiesta Ilva

Ilva, Monti: «Applicare la legge». Di Pietro: «Esecutivo eversivo»

Applicare «integralmente e immediatamente la legge» in modo da «innescare il circolo virtuoso risanamento ambientale/tutela della salute/tutela dell'occupazione che deve risolvere il problema Ilva di Taranto». Duro il leader dell'IDV: «Il governo si è concentrato sul modo di scavalcare l'azione della Magistratura»

ROMA - Applicare «integralmente e immediatamente la legge» in modo da «innescare il circolo virtuoso risanamento ambientale/tutela della salute/tutela dell'occupazione che deve risolvere il problema Ilva di Taranto». E' l'impegno che governo e parti sociali hanno chiesto «a tutti i soggetti interessati», al termine di un vertice che si è concluso nella tarda serata di ieri a Palazzo Chigi, presieduto dal premier Mario Monti.
«La legge, pur in pendenza del giudizio della Corte costituzionale, deve essere applicata - è stato scritto nel comunicato finale del vertice - dalle istituzioni e dall'azienda. L'azienda conferma il proprio impegno al rispetto delle prescrizioni dell'Aia e alla tutela dell'occupazione, sotto la vigilanza del Garante nominato dal Consiglio dei Ministri l'11 gennaio 2013, assicurando il regolare pagamento delle retribuzioni a tutti i lavoratori».

DI PIETRO E ZIPPONI: ESECUTIVO EVERSIVO - Una posizione che ha allentato la tensione nella città pugliese, con la revoca dello sciopero ad oltranza che la Fim Cisl aveva indetto nello stabilimento siderurgico. Contestata però da Italia dei valori. «La magistratura di Taranto ha solamente applicato la legge e, di fronte a reati gravissimi, ha emesso ordinanze immediate per far cessare la mattanza in un territorio già clamorosamente provato», affermano Antonio Di Pietro e il responsabile welfare e lavoro del partito, Maurizio Zipponi.
«Il governo ieri - sostengono - si è concentrato sul modo di scavalcare l'azione della magistratura. Siamo di fronte ad un atto eversivo dell'esecutivo che lede in primo luogo gli interessi dei cittadini e dei lavoratori di Taranto, affermando che la legge non è uguale per tutti. Invitiamo nuovamente l'esecutivo dimissionario ad intervenire direttamente sui beni della famiglia Riva - concludono - nazionali ed internazionali, al fine di garantire le risorse per iniziare le bonifiche che la magistratura ha richiesto, nel pieno rispetto della legge italiana».