Monti: Il sistema attuale degli «sconti» è iniquo
Il Premier a Bruxelles: «L'Italia è il secondo contribuente (dopo la Francia, ndr) alle varie forme di sconto sul bilancio UE oggi in vigore, non solo per la Gran Bretagna, ma anche per Svezia, Germania, Olanda e Austria». Buttiglione: Con la nomina di Borg la Fede (questa volta) ha vinto
BRUXELLES - Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha ribadito oggi a Bruxelles, durante il vertice Ue dedicato al bilancio comunitario pluriennale, l'opposizione dell'Italia al sistema dei 'rimborsi' o 'sconti' sui contributi pagati a Bruxelles da parte di alcuni Stati membri.
Il Premier: Una distorsione cha va eliminata - «L'Italia - ha detto Monti - è il secondo contribuente (dopo la Francia, ndr) alle varie forme di 'sconto' sul bilancio Ue oggi in vigore, non solo per la Gran Bretagna, ma anche per Svezia, Germania, Olanda e Austria. Abbiamo già ribadito che è un sistema iniquo perché va a vantaggio di paesi più prosperi di noi. E' - ha sottolineato il Premier - una distorsione dell'impianto comunitario che va eliminata».
La proposta del presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha concluso Monti, «va nella giusta direzione, perché prevede anche la partecipazione dei paesi beneficiari agli 'sconti' a loro favore».
Con la proposta Van Rompuy, fortemente osteggiata da Londra, la Gran Bretagna vedrebbe il proprio 'sconto' ridotto dell'11%.
Buttiglione: Con la nomina di Borg la Fede (questa volta) ha vinto - «Le battaglie che si combattono a volte si vincono e a volte si perdono. Quelle che non si combattono si perdono sempre. Al tempo del 'caso Buttiglione' qualcuno disse e scrisse che l'Europa 'non era più cristiana'. Dopo il caso Borg io non dirò che l'Europa è ridiventata cristiana. Ripeterò invece quello che dissi allora: l'Europa oscilla fra la fede e l'incredulità e il confine passa nel cuore di ciascuno di noi. Il nostro è un tempo in cui siamo chiamati, anche nella sfera della politica, a rendere ragione della nostra fede». Così lo stesso Rocco Buttiglione in un intervento sul giornale dei vescovi Avvenire dedicato alla nomina del nuovo commissario europeo alla Salute, il cattolico maltese Tonio Borg.
«I padri fondatori - Adenauer, De Gasperi e Schuman - erano tutti cattolici (per due di loro è anche in corso una causa di beatificazione) e oggi più che mai, se si vuole rilanciare il progetto europeo, è necessaria la collaborazione dei democristiani e dei socialisti. Questa collaborazione, è ovvio, non si può costruire sul terreno del relativismo etico», afferma il presidente dell'Udc. «Nel 2005 il Beato Giovanni Paolo II chiese che non si impedisse ai cristiani di dare il loro contributo alla costruzione dell'Europa. Benedetto XVI ha poi indicato più volte la via del dialogo e il metodo della sana laicità. Mercoledì, un po' in ritardo, il Parlamento Europeo ha dato una giusta risposta a questi appelli».
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