28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Centrosinistra | Il tema delle alleanze

Casini a Bersani: L'incontro moderati e progressisti è possibile

L'asse Pd-Udc può essere rilanciato se Bersani si libera dagli «estremismi». Lo afferma in una intervista a Repubblica il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini secondo il quale inoltre per il Ppe italiano invocato da Angelino Alfano e i suoi siamo fuori tempo massimo soprattutto dopo il «penoso» Berlusconi di Lesmo. Duro Cicchitto: «Basta opportunismi»

ROMA - L'asse Pd-Udc può essere rilanciato se Bersani si libera dagli «estremismi». Lo afferma in una intervista a Repubblica il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini secondo il quale inoltre per il Ppe italiano invocato da Angelino Alfano e i suoi siamo fuori tempo massimo soprattutto dopo il «penoso» Berlusconi di Lesmo, «una caricatura di vent'anni fa». Quanto alla possibilità di elezioni a febbraio Casini si mostra disponibile se sarà necessario per motivi economici («è una valutazione di buon senso», «un mese prima o un mese dopo» non cambia molto).

«L'incontro tra moderati e progressisti è possibile - spiega Casini - ma deve essere fatto in piena chiarezza e serietà», «io chiedo al Pd come sia possibile un'alleanza con chi ha sostenuto il referendum sull'art. 18, la battaglia al fianco dei No Tav, con chi ha attaccato Monti e il suo governo». Per quanto riguarda la Lista per l'Italia, Casini assicura che «simbolo e nome ci saranno all'atto di scioglimento delle Camere» e «migliore sarà il risultato della Lista all' indomani del voto, più probabile sarà la permanenza di Monti a Palazzo Chigi». Casini al Quirinale? «Qualcuno mi vorrebbe rottamare, altri in corsa per il Colle. Mi ritengo ancora troppo giovane per entrambi».
Il Pdl, infine. «Non voglio chiudere il dialogo ma ormai c'è una doppia anima nel Pdl - conclude Casini -. Quella di Berlusconi e quella di Alfano. Noi non possiamo pagare le contraddizioni di un Pdl che compie un passo avanti e due indietro. Gli appelli che ci vengono rivolti li trovo ridicoli, patetici».

Napoli a Casini: I moderati non aspettano i tuoi calcoli - «So bene che il presidente Casini sostiene, non da oggi, la necessità di una vasta alleanza tra moderati e progressisti per il bene dell'Italia. So, e lo sa bene anche Casini, che è buona educazione e rispetto per gli elettori presentarsi al voto avendo chiarito dove stanno i moderati e dove i progressisti. E' impensabile per chiunque, per l'Udc come per il PdL, di presentarsi al giudizio degli elettori senza quel minimo di chiarezza che sola garantisce agli elettori di non essere stati presi in giro». E' quanto afferma il vice presidente dei deputati del Pdl Osvaldo Napoli.
«Casini non può rivendicare al suo partito l'esclusiva rappresentanza del mondo moderato e riformista, e neppure di quello cattolico - osserva Napoli -. Il suo rifiuto a vedere nel PdL un interlocutore naturale per la ricostituzione dell'area moderata non è compreso dai cittadini e rischia di penalizzarlo nelle urne. Se Casini ha già scelto e considera irreversibile l'alleanza con Bersani, abbia l'onestà di dirlo. Sua, e soltanto sua, sarà la responsabilità di aver impedito la ricomposizione del'area moderata e riformista e costringerla nel ruolo innaturale di minoranza quando, storicamente, essa rappresenta la maggioranza degli italiani. I moderati non possono certo aspettare i calcoli di Casini».

Cicchitto: Basta opportunismi - «L'Udc e Casini devono dirci dove si collocano, perché la mia impressione è che c'è una dimensione leggermente opportunistica». Lo afferma Fabrizio Cicchitto del Pdl intervistato questa mattina a Omnibus su La7. Per Cicchitto c'è «la responsabilità politica anche di Casini» nelle divisioni del centrodestra.
«Il «ticket Vendola-Bersani, che molto probabilmente sarà vincente alla primarie, è molto spostato a sinistra e Casini non potrà fare un gioco di prestigio e nascondere Vendola nel taschino di Bersani» osserva. E dopo aver invitato il centrodestra a «smettere di farsi del male», sul futuro ruolo di Berlusconi, il capogruppo del Pdl alla Camera commenta: «Mi auguro che Berlusconi venga ricompreso in questo rinnovamento del Pdl che può arrivare a cambiare nome, ma non la sostanza».