10 ottobre 2024
Aggiornato 07:00
Centrosinistra | Primarie PD

Vendola infiamma le primarie: Renzi va rottamato

Fair play da parte del segretario del Pd Pierluigi Bersani dopo che ieri Renzi ha detto di fidarasi di lui per le decisioni sulle regole prese dall'assemblea nazionale del Pd. «Lo ringrazio per il fatto che ha detto che si fida di me, anche io mi fido di me, ma vorrei che si fidasse se ci tiene un po del partito». Dura la Bindi: «Da Renzi messaggio berlusconiano»

ROMA - Nichi Vendola infiamma la Primarie del centrosinistra all'indomani del via libera dell'assemblea del pd alla candidatura del Sindaco di Firenze Matteo Renzi oltre a quella del Seegretario Pierluigi Bersani. Con un doppio affondo contro Renzi e contro il possibile alleato di Bersani, l'Udc di Pier Ferdinando Casini. Renzi rappresenta «una più marcata adesione a modelli culturali che io penso debbano essere rottamati», ha attaccato Vendola. E' «da rottamare, ha aggiunto, è l'idea di subalternità culturale della sinistra» rispetto a certi «modelli egemoni» liberisti che hanno portato all'attuale crisi economica internazionale.
A Vendola la candidatura di Renzi non dà però «assolutamente» fastidio perchè anzi consente una «competizione più vera e autentica». «Ho costruito un pezzo del mio cammino politico con alcuni protagonisti del Pd, talvolta li ho contestati, ma per le loro idee - ha detto Vendola - non per la loro età». E per il candidato premier alel primarie di Sel, tanto Pierluigi Bersani quanto Renzi sono attualmente dei «competitori» con i quali si augura di mantenere intatti i buoni rapporti umani, senza cioè la «violenza polemica» che spesso oggi caratterizza la politica italiana. «Sono fiducioso», ha concluso.

Renzi: Vendola? Passiamo ad un'altra domanda - Per parte sua Renzi ha affidato al suo profilo Facebook una 'non replica' a Vendola. «Vedo - ha scritto fra la tappa in Basilicata e quella in Molise del suo camper elettorale - che dopo la serenità di ieri qualche candidato alle primarie immagina di alimentare la polemica attaccando gli altri. In modo gratuito peraltro. Va bene così. Ognuno risponde per se stesso. Io non parlo male degli altri, noi vogliamo parlare bene dell'Italia. Per cui invito tutti i miei amici a non cadere nelle provocazioni. Il link alle nostre idee è www.matteorenzi.it. Siamo pronti a confrontarci sulle idee ovunque. Ma agli attacchi gratuiti rispondiamo con l'arma più bella, il sorriso». E con i giornalisti, Renzi è stato lapidario: «Vendola? Passate ad un'altra domanda...».

Bersani: Vorrei che Renzi si fidasse del partito - Fair play, invece, da parte del segretario del Pd Pierluigi Bersani dopo che ieri Renzi ha detto di fidarsi di lui per le decisioni sulle regole prese dall'assemblea nazionale del Pd.«Lo ringrazio per il fatto che ha detto che si fida di me, anche io mi fido di me, ma vorrei che si fidasse se ci tiene un po' del partito», ha detto Bersani riferendosi a Renzi.

Bindi: Da Renzi messaggio berlusconiano - «Non è che noi abbiamo paura, io credo che il concetto vero di cambiamento oggi sia un concetto più profondo, molto meno berlusconiano e grillesco di quello che Renzi, con la faccia pulita, interpreta». Lo ha detto il presidente del Pd, Rosy Bindi, intervistata a 'In mezz'ora', secondo cui lo slogan del 'tutti a casa, tutti uguali, è un «messaggio berlusconiano».

Fini: Bersani-Vendola insieme sarebbe ritorno al passato - «Sono molto curioso di vedere cosa accadrà se ci sarà un comizio con Bersani e Vendola insieme. Può succedere, dovranno avere entrambi un'amnesia, dimenticando gli ultimi 12 mesi della vita politica italiana: come potrà Bersani spiegare di aver sostenuto Monti, sapendo che Vendola pensa che Monti sia l'autore di un massacro sociale?» Gianfranco Fini infiamma la platea cosentina quando esprime la sua idea sull'accordo PD/sel alle prossime elezioni: «Rimettere in campo l'Ulivo, pur cambiandogli il nome ma non la fisionomia programmatica, denota che l'insegnamento del passato non è stato recepito» ha poi concluso il Presidente della Camera.