Legge elettorale, ancora un nulla di fatto
Nessuna votazione ma un altro rinvio chiesto dal Pd e condiviso dal Pdl. La riforma elettorale arranca in commissione Affari Costituzionali al Senato anche se i due principali partiti sostengono che «dopo settimane di palude e di stallo ora - per usare le parole di Anna Finocchiaro - ci sia una volontà autentica di ripartire». Calderoli: «Berlusconi e Bersani non vogliono riforma»
ROMA - Nessun testo base, nessuna votazione ma un altro rinvio chiesto dal Pd e condiviso dal Pdl. La riforma elettorale arranca in commissione Affari Costituzionali al Senato anche se i due principali partiti sostengono che «dopo settimane di palude e di stallo ora - per usare le parole di Anna Finocchiaro - ci sia una volontà autentica di ripartire».
Le due settimane di tempo che il presidente del Senato, Renato Schifani, aveva dato alla Commissione per arrivare a un testo sono scadute ma, per testimoniare che, come ha detto la capogruppo dei democratici, «lo spirito è cambiato e che si è rimesso in moto un percorso» oggi alla seduta di Commissione hanno presenziato pure i presidenti dei senatori del Pdl e del Pd, Maurizio Gasparri e Finocchiaro. Il risultato è stato un rinvio (chiesto da Luigi Zanda del Pd e votato da tutti tranne che da Lega, Coesione nazionale e Idv) a mercoledì prossimo nella speranza che i due relatori Enzo Bianco (Pd) e Lucio Malan (Pdl) presentino un testo da adottare come base su cui lavorare.
«Abbiamo chiesto qualche giorno in più - ha osservato la capogruppo democratica - per mettere nero su bianco i punti di convergenza che si troveranno. Sono cautamente ottimista». Sul merito, tuttavia, non sembrano esserci passi avanti: «Se dicessi qualcosa sarebbe unilaterale», ha spiegato Finocchiaro.
Maroni: Pd e Pdl su posizioni iper conservatrici - Ieri era «ottimista», oggi «no, si è tornati indietro alla stessa situazione di prima». Per Roberto Maroni, sulla legge elettorale, non si è ancora usciti dallo stallo. «I due partiti maggiori - ha detto Maroni a Lecco a margine dell'inaugurazione di una sede della Lega - vogliono votare con questa legge elettorale, fanno finta di cambiare. Finora non siamo riusciti a mettere un moto un meccanismo, a fargli cambiare opinione: sono arroccati su posizioni iper conservatrici».
Vizzini: Partiti in contatto, dissennato non far nulla - «C'è stata una richiesta di rinvio del voto sul testo base alla prossima settimana: questo vuol dire che evidentemente i partiti si sono messi in contatto e in movimento». Lo spiega il presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato, Carlo Vizzini, parlando al termine della seduta.
«Mi auguro che mercoledì arrivi una proposta dei due relatori su cui votare, altrimenti votiamo sui vari testi sperando che qualcuno abbia la maggioranza ma sarebbe un comportamento dissennato non fare nulla perché cambiare la legge elettorale è l'unico compito che abbiamo».
Calderoli: Berlusconi e Bersani non vogliono riforma - «Il rinvio della Commissione non fa che confermare che vogliono mantenere la legge elettorale uguale. Magari il Pdl vorrebbe pure cambiarla, ma i due capo Berlusconi e Bersani non vogliono». Lo ha detto il senatore della Lega Roberto Calderoli al termine della seduta della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama.
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