27 luglio 2025
Aggiornato 15:30
Governo | Monti dopo Monti

Monti «prima» all'ONU, bis al Governo?

Il presidente del Consiglio non si candiderà alle prossime elezioni, ma è pronto a tornare in caso di necessità. Intorno al tema di un 'Monti bis' è ruotata la giornata conclusiva di un'intensa visita a New York, tra la prima partecipazione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite e una serie di interviste e incontri con esponenti della finanza

NEW YORK - Il presidente del Consiglio, Mario Monti, non si candiderà alle prossime elezioni, ma è pronto a tornare in caso di necessità. Intorno al tema di un 'Monti bis' è ruotata la giornata conclusiva di un'intensa visita a New York, tra la prima partecipazione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite e una serie di interviste e incontri con esponenti della finanza per «rassicurare i mercati e favorire una migliore conoscenza e percezione dell'Italia», come ha più volte dichiarato lo stesso Monti.

Nella mattina americana di ieri, durante un incontro al Council on Foreign Relations, la frase che ha scatenato le reazioni del mondo politico italiano, in risposta a una domanda sulle prossime elezioni: «Spero ci sarà un risultato chiaro con una chiara possibilità di formare una maggioranza e un governo guidato dai leader di questa maggioranza. Ma se si pensasse che potrei servire ed essere d'aiuto dopo il periodo delle elezioni, io ci sarò». Monti, insomma, si è detto pronto ad assumere di nuovo l'incarico, «ma solo in speciali circostanze» e se richiesto dalle forze politiche.

Il presidente del Consiglio ha poi ribadito la sua posizione in un'intervista a Bloomberg e nella conferenza stampa finale alla Rappresentanza permanente italiana all'Onu: «Non penso sia un cambiamento di posizione. Confermo che non mi candiderò alle elezioni, per due motivi: perché sono estraneo agli schieramenti politici e perché farò parte del parlamento come senatore a vita».
«Detto questo, dato che mi trovo in un contesto in cui quotidianamente i mercati manifestano preoccupazione e incertezze su cosa succederà dopo le elezioni, offro elementi di rassicurazione oggettiva» ha aggiunto Monti.

Il presidente del Consiglio ha parlato di Europa - «avanti con le riforme» - crisi - «gli italiani hanno capito e dimostrato senso di responsabilità» - dell'euro - «irreversibile» - e dell'impegno per «presentare ad ambienti qualificati della politica e della finanza i progressi dell'Italia e dell'Unione europea» in incontri «importanti e ricchi di contenuto», come quello di martedì sera (presenti tra gli altri il segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner, e il governatore della Fed di New York, William Dudley) e quello di ieri con amministratori delegati di banche, fondi di investimento, compagnie di assicurazione e gruppi industriali (c'erano per esempio i numeri uno di JpMorgan, Jamie Dimon, e di Ibm, Ginny Rometti).

I tre giorni all'Onu sono serviti anche a valorizzare le linee di fondo delle politica estera italiana. «Sono qui per parlare di tematiche internazionali» aveva detto al suo arrivo a New York, evitando le domande sugli affari nazionali. Ma i suoi propositi sono svaniti di fronte all'eco delle sue parole, e alla possibilità di un secondo mandato a Palazzo Chigi.