Napolitano: Tutti sono sostituibili
Il Presidente della Repubblica coglie l'occasione della cerimonia per la consegna delle onorificenza ai Cavalieri del Lavoro per aggiungere alcune considerazioni «rivolte alle forze politiche e alle forze sociali» e una «urgente raccomandazione per una costruttiva conclusione della legislatura»
ROMA - Giorgio Napolitano 'striglia' i partiti in vista della conclusione della legislatura e chiede di evitare «passi indietro» e «passi falsi» proprio nelle settimane in cui si discutono importanti provvedimenti in Parlamento. Il rischio di ritornare sotto la stretta della speculazione è ancora lì e non si può disperdere quanto fatto in questi mesi per recuperare la credibilità internazionale. Il Presidente della Repubblica coglie l'occasione della cerimonia per la consegna delle onorificenza ai Cavalieri del Lavoro per aggiungere alcune considerazioni «rivolte alle forze politiche e alle forze sociali» e una «urgente raccomandazione per una costruttiva conclusione della legislatura».
«Abbiamo davanti alcune settimane dense di impegni in Parlamento - ha detto - si evitino passi falsi, si evitino passi indietro che rischierebbero di appannare quella ripresa di fiducia nell'Italia, quella ripresa di credibilità e di dignità che ho potuto toccare con mano incontrando diversi capi di Stato e a Parigi».
Innanzitutto Napolitano chiede di trovare «soluzioni coordinate a livello europeo» sul problema del debito pubblico, poi invita a «evitare ovvietà e semplicismi» perchè «dalla riduzione della spesa pubblica non si può sfuggire se non vogliamo che l'Italia sia spinta di nuovo sull'orlo di una crisi disastrosa del debito sovrano». Il Capo dello Stato ammette anche che sul fronte dei tagli forse è il caso di preservare settori prioritari, come quello della scuola e dell'università, ma chi critica i tagli, avverte «deve anche farsi carico di avanzare concrete proposte alternative che garantiscano l'obiettivo». Infine la crescita, Napolitano ha ricordato che è ormai «l'imperativo per l'eurozona e l'Ue» soprattutto attraverso il «rilancio degli investimenti pubblici». Quindi l'appello ai partiti: «Ci si misuri anche nel confronto elettorale non su generiche invocazioni al superamento della crisi ma su opzioni precise e praticabili, effettivamente sostenibili a livello nazionale e dell'Ue».
Fine legislatura ma anche fine del suo settennato e Napolitano aggiunge un'osservazione che vale per tutte le cariche istituzionali: «Il cardine della stabilità e della normalità in un sistema democratico è che allo scadere del mandato siamo tutti sostituibili. Questa è da parte mia una serena e sincera prova di fiducia nelle istituzioni e nel paese». Altre cariche istituzionali invece in queste ore e in questi giorni riflettono sul proprio futuro. Mario Monti ad esempio ieri non ha chiuso la porta ad un suo possibile impegno politico. «Rifletterò su come potrò contribuire e sarà solo una mia decisione», ha detto il professore, aggiungendo che «come ho sempre fatto, terrò conto di suggerimenti e consigli del presidente Napolitano a cui tutti noi dobbiamo moltissimo». Era la prima volta che Monti parlava del suo futuro politico dopo la bocciatura della lista per Monti da parte dell'inquilino del Colle. Ma tra i due assicurano al Quirinale non c'è alcuna divergenza di opinioni: «Sul Colle quella presa di posizione è stata considerata ineccepibile», twitta Pasquale Cascella, portavoce di Napolitano.