Bersani: Votare per il Premier è una questione di Democrazia
Il Segretario del PD: Sarebbe scelta curiosa per l'Italia avere moneta UE ma non la Democrazia. Tremonti: Non ci sono i numeri per una grande coalizione. Di Pietro: Con Monti siamo passati dalla padella alla brace. Franceschini (Pd): Non ci sarà nessun Monti bis
VENEZIA - «Monti deciderà lui quello che vuole fare. Io ho una grandissima stima di Monti, vedono tutti che Monti è riuscito nel mondo a dare un profilo dell'Italia di serietà, credibilità e rigore. Per noi, l'ho detto, è un punto di non ritorno». Lo ha sottolineato il segretario del Pd,Pier Luigi Bersani parlando di un'ipotesi Monti-bis a margine della festa del Pd a Zelarino (Venezia).
«Abbiamo diritto anche noi, come tutti gli altri paesi europei, ad avere una democrazia che chieda agli elettori chi deve governare? Altrimenti, decidiamo che vogliamo stare nella moneta unica europea ma non vogliamo stare nella democrazia europea. Sarebbe una scelta curiosa», ha detto ancora Bersani
«Nel programma vogliamo metterci più lavoro, più equità, più eguaglianza, più diritti. Qui - ha concluso - non è questione del tasso di tecnici presenti o no in un governo non è questo. Noi abbiamo avuto esperienze con tecnici e politici».
Tremonti: Non ci sono i numeri per una grande coalizione - «Ho visto troppa classe dirigente italiana che per fare carriera andavano in giro all'estero a parlare male dell'Italia. Le difficoltà c'erano, anche dentro al governo, rispetto sindacato e opposizione, ma all'estero mi dicevano che non si era mai vista una classe dirigente parlare così male del proprio Paese». E' quanto ha osservato Giulio Tremonti in diretta a Tgcom24.
«I politici hanno ceduto ai tecnici e se un politico non fa quello che per cui è stato eletto, poi - ha aggiunto - non deve stupirsi se un comico vuole essere eletto per fare il politico. In Italia vedo una quota enorme di persone che si astengono e ti mandano a quel paese. Sulla rete c'è un clima di antisistema. Io non credo che ci siano i numeri per una grande coalizione. Io sto scrivendo un manifesto e dentro c'è anche la via d'uscita dalla crisi, qualche giorno e lo tiro fuori. Non ho pretesa di fare una lista che modifichi lo scenario politico, ma vedo una domanda alla quale non corrisponde una capacità di stabilità politica, vedo schieramenti molto divisi».
Di Pietro: Con Monti siamo passati dalla padella alla brace - L'Italia è passata dalla «padella alla brace» con Mario Monti. Lo ha detto il leader Idv Antonio Di Pietro in una intervista a 'Chi': «Mario Monti ha fallito l'obiettivo e con lui siamo passati dalla padella alla brace. Il fulcro del suo governo è l'ufficio stampa, che vende fumo. Ha fatto passare trentaquattro decreti legge, pretendendo altrettanti voti di fiducia. Il risultato? Che adesso i cittadini stanno peggio di prima e ha tentato pure di far credere loro che sia giusto così. Se prima ci sfottevano, adesso ci massacrano». Per Di Pietro «il peggior ministro è sicuramente quello dell'Istruzione, Francesco Profumo».
Franceschini (Pd): Non ci sarà nessun Monti bis - «Alle elezioni torneranno a confrontarsi centrosinistra e centrodestra. Chi vincerà farà la maggioranza e chi perderà farà l'opposizione. Del resto in tutti i Paesi europei i mercati e i poteri forti rispettano l'esito delle elezioni. Quindi non ci sarà alcun Monti Bis». Ne è convinto il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini, che, in un'intervista alla 'Stampa', ribadisce che il partito è intenzionato a cambiare la legge elettorale, ma che «un premio di maggioranza può servire ad assicurare la governabilità».