3 maggio 2024
Aggiornato 10:00
I partiti e le riforme

Legge elettorale, il Pdl condivide l'appello del Colle

Il Capogruppo al Senato, Gaetano Quagliariello: Dopo Napolitano si superino atteggiamenti pregiudizio e chiusura. Cicchitto: Domani proposta Pdl, perché Pd preoccupato?. Gasparri: Noi aperti al confronto, ok alle preferenze

ROMA - Il Pdl auspica un testo condiviso sulla legge elettorale in tempi brevi e condivide l'appello del Presidente Napolitano. Lo dice Gaetano Quagliariello, vice capogruppo Pdl al Senato.
«Dal futuro dell'Ilva alle tematiche di natura istituzionale, la politica non deve lasciar cadere i moniti e i condivisibili auspici espressi oggi dal presidente Napolitano. Per quanto riguarda in particolare la legge elettorale - prosegue -, la nostra iniziativa va esattamente nella direzione indicata dal capo dello Stato: il nostro obiettivo è che si possa arrivare in tempi brevi, possibilmente già nei prossimi giorni, in sede di comitato ristretto, a un testo largamente condiviso nel suo impianto e aperto al confronto fra le diverse posizioni sui punti ancora controversi. Per questo intendiamo presentare una proposta che da parte nostra non è un dogma né un'imposizione ma uno stimolo ad andare avanti. Auspichiamo - conclude Quagliariello - che altrettanto facciano i nostri interlocutori, e che l'intervento del capo dello Stato possa determinare il superamento di taluni atteggiamenti di chiusura e pregiudizio ai quali abbiamo assistito con rammarico in questi giorni».

Cicchitto: Domani proposta Pdl, perché Pd preoccupato? - «Francamente anche alla luce di ciò che ha detto il Presidente Napolitano, non si capiscono le preoccupazioni di autorevoli esponenti del Pd perché al Senato il gruppo del Pdl si accinge a presentare domani una proposta di riforma dell'attuale legge elettorale». Lo dichiara in una nota Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl.
«Non si capisce - prosegue - che altro avremmo potuto fare di fronte alla linea di Bersani secondo il quale, o il Pdl accettava le proposte del Pd, oppure il Pd avrebbe provocato elezioni anticipate da celebrare con il Porcellum. Mentre Napolitano ricorda che la programmazione di elezioni anticipate è una prerogativa presidenziale, per ciò che riguarda il merito della legge, da domani tutti gli italiani sapranno che noi vogliamo cambiare la legge attuale con le preferenze. Bersani non è d'accordo e propone il cosiddetto Provincellum che noi a nostra volta, e non per capriccio, non condividiamo. A questo punto si deve aprire un confronto per trovare vie che superino queste posizioni contrapposte o per realizzare una combinazione fra esse. Solo un prepotente può dire o si accettano le mie proposte a scatola chiusa o io provoco le elezioni anticipate con la vecchia legge».

Gasparri: Pdl aperto al confronto, ok alle preferenze - «Risponderemo in modo concreto al rinnovato appello del presidente della Repubblica, affinchè si sciolgano al più presto i nodi della riforma elettorale. Il Pdl proporrà al Comitato ristretto le proprie soluzioni, aperto al confronto con quelle di altre forze politiche. Riteniamo che il voto di preferenza restituisca in maniera piena e chiara agli elettori il potere di scelta dei parlamentari. Siamo, invece, molto perplessi di fronte ad altre ipotesi. Ciò ovviamente non impedirà un'approfondita e rapida discussione nelle sedi parlamentari». Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.
«Non possiamo però non rilevare il tentativo del Partito democratico di confondere due piani: quello dell'azione di governo, che stiamo sostenendo per fronteggiare l'emergenza economica, e quello delle riforme della Costituzione e della legge elettorale, che possono e devono essere discusse liberamente senza condizionare le sorti del governo. Fin dall'insediamento dell'Esecutivo si è detto che su questi temi sarebbero state le forze politiche e parlamentari a confrontarsi. Non c'è quindi nessun collegamento tra l'azione del governo ed il dibattito sulle riforme. Del resto, anche in queste ore stiamo approvando una importante serie di provvedimenti dell'Esecutivo, anche se in taluni aspetti potevano essere confezionati in modo molto più convincente», ha aggiunto.