19 aprile 2024
Aggiornato 23:30
«The last thing Italy needs»

Economist: Il ritorno di Berlusconi è l'ultima cosa che serve all'Italia

«Poche cose potrebbero essere peggiori per la credibilità e l'affidabilità creditizia dell'Italia che gli investitori passino i prossimi nove mesi a domandarsi se Silvio Berlusconi tornerà a fare il Primo Ministro»

ROMA - «The last thing Italy needs» (L'ultima cosa di cui l'Italia ha bisogno, ndr) è una ricandidatura di Silvio Berlusconi come primo ministro alle prossime elezioni politiche del 2013. Lo scrive il settimanale Economist che torna ad attaccare il leader del Pdl, che nei giorni scorsi ha annunciato di «tornare in campo» per salvare il suo partito.

NON CI SAREBBE DI PEGGIO - «Poche cose potrebbero essere peggiori per la credibilità e l'affidabilità creditizia dell'Italia che gli investitori passino i prossimi nove mesi a domandarsi se Silvio Berlusconi tornerà a fare il primo ministro», afferma il giornale economico in un editoriale, sottolineando come sin dalla fine giugno Berlusconi abbia inviato «segnali» ai media e al pubblico sulle sue intenzione di candidarsi nuovamente a premier.

LE DIMISSIONI DELLA MINETTI - La richiesta di dimissioni di Nicole Minetti - «un imbarazzante ricordo del recente passato dell'ex premier» - dal Consiglio regionale della Lombardia, da parte del segretario del Pdl, Angelino Alfano, è un altro segnale della volontà del Cavaliere di tornare in prima linea, aggiunge l'Economist.

LA POPOLARITÀ DEL PDL E' «PRECIPITATA» - Negli otto mesi in cui ha lasciato il vertice del partito, la popolarità del Pdl è «precipitata», prosegue il settimanale. In un recente sondaggio, la formazione fondata dal Cavaliere si trova poco al di sopra del Movimento 5 Stelle guidato dal comico e blogger, Beppe Grillo, afferma l'Economist, spiegando che questo calo è dovuto a «tre possibili ragioni»: il Pdl sta pagando un prezzo per il «suo sostegno parlamentare» al governo tecnico di Mario Monti; il partito è «perso senza il suo fondatore»; Berlusconi non si rende conto che un numero crescente di italiani sta percependo che gli otto anni in cui ha guidato il Paese sono stati «un disastro per l'economia» del Paese.

IL CAVALIERE HA UN ASSO NELLA MANICA - Ma, secondo l'Economist, le risorse di Berlusconi «sono praticamente senza limiti, la sua comunicazione è eccezionale» e ha un asso nella manica: cavalcare la protesta degli italiani contro l'aumento delle tasse del Commissario Monti e i tagli alla spesa. La promessa di ribaltare l'attuale governo «potrebbe anche invertire le fortune del Pdl nei sondaggi». Per quanto «allarmante» sia lo spettro di un suo ritorno, le possibilità di vittoria di «Berlusconi non si devono ancora escludere».