RENZI SBAGLIA TUTTO SULLA POLITICA ECONOMICA - Non esita a dar battaglia, Daniele Capezzone. Come aveva già fatto nei confronti del premier Matteo Renzi. Solo pochi giorni fa aveva annunciato: «Lo dico con rammarico: da oppositore all'attuale maggioranza, ma anche da italiano che non gioca al ‘tanto peggio, tanto meglio’. Il Governo Renzi sottovaluta la situazione economica, ha perso tempo con la riforma istituzionale rinviando alle calende greche le riforme economiche, e ora spera in un ‘mal comune, mezzo gaudio’ europeo. La triste realtà è che, ponendosi in una linea di continuità con i precedenti governi di questi anni, dal Monti al Letta Uno al Letta Due, anche Renzi ha sbagliato politica economica, non essendo stato in grado di incidere su spesa e debito, e avendo aggravato il quadro fiscale (tasse su casa e risparmio)».

CAPEZZONE: LA MIA RICETTA ANTICRISI - «Per parte mia, ribadisco la ricetta che ho esposto nel mio libro ‘Per la rivincita’, e che ripeto da mesi. Occorre sfondare il limite del 3%, e occorre farlo per realizzare un taglio-choc di tasse, accompagnato da tagli di spese e riforme strutturali. In particolare – prosegue Capezzone - propongo un taglio di tasse di 40 miliardi in meno in 2 anni (e poi 12 nei successivi 3), con tre destinatari: le imprese, i lavoratori e il nucleo famiglia/consumatori. Per le imprese, c'è il dimezzamento Irap e il calo dell'Ires al 23%; per i lavoratori, ci sono 10 miliardi in meno di tasse sul lavoro; per le famiglie e i consumatori, c'è la cancellazione della tassa sulla prima casa e il calo dell'Iva al 20%. Nel mio libro, per l'esattezza al capitolo 16, sono indicate tutte le coperture effettuate con tagli di spesa pubblica. È questa una vera ipotesi di ‘politica economica della libertà’ per uscire dal tunnel e conquistare tassi di crescita significativi. Il resto, purtroppo per Renzi e per l'Italia, è solo gestione dell'esistente, e quindi mantenimento di una situazione non difendibile».