13 dicembre 2024
Aggiornato 19:00
Più si dicono uniti, più le fazioni si moltiplicano

Cene, gazebo, primarie: gli ex AN inquieti e sempre più divisi

Tra ipotesi di scissioni, raccolta di firme per le preferenze e manifestazioni per le primarie, si consuma una battaglia di posizione che vede le diverse anime muoversi per tentare di affrontare la crisi in atto. Dividendosi, in Parlamento come a cena

ROMA - Più si dicono consapevoli della necessità di restare uniti, più le fazioni si moltiplicano. Ognuna con una ricetta diversa per fronteggiare la disgregazione che sembra vivere il Pdl in queste ore. Sono gli ex An, protagonisti loro malgrado di giorni complicati, dopo che Silvio Berlusconi sembra aver deciso di accantonare il Popolo della libertà per dare vita a una nuova Forza Italia. Tra ipotesi di scissioni, raccolta di firme per le preferenze e manifestazioni per le primarie, si consuma una battaglia di posizione che vede le diverse anime muoversi per tentare di affrontare la crisi in atto. Dividendosi, in Parlamento come a cena.

TRATTARE IN VISTA DEL 2013 - Oggi a ragionare del futuro è stata l'area guidata da Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e Massimo Corsaro. Una riunione per stabilire il lancio di una mobilitazione dal 26 al 29 luglio, gazebo per sostenere le preferenze nella riforma elettorale. Durante l'incontro si è anche vagliata l'ipotesi di uscire dal partito, ma questa resta sempre l'extrema ratio. Meglio, per ora, cercare una sponda nel segretario Alfano e trattare in vista del 2013, ma all'interno del Pdl. Buona parte dei quindici parlamentari presenti all'incontro - in realtà l'area è parecchio più vasta - si riuniranno stasera a cena, nel cuore della Capitale.

ALEMANNO GUARDA AL CENTRO - Come faranno anche gli «alemanniani», in separata sede. Loro hanno in programma per fine mese una manifestazione-evento, anche loro intendono raccogliere firme, ma con l'obiettivo di ottenere le primarie. Alle quali potrebbe correre anche Gianni Alemanno, fra l'altro incerto - nonostante le dichiarazioni pubbliche - sulla ricandidatura a sindaco di Roma. Gli alemanniani, in ogni caso, non abbandoneranno il Pdl per costruire una nuova, piccola AN. Al limite, potrebbero rompere per confluire nel nuovo soggetto moderato e centrista, magari ricongiungendosi con i vecchi compagni di strada finiani.

SCHERMAGLIE  E MOLTA TATTICA - Proprio una parte degli uomini del presidente della Camera, con Briguglio apripista, ha ipotizzato la ricostituzione di una grande An, con Fini alla guida, aperta a «tutti». E non è un mistero che sempre più spesso Italo Bocchino dialoghi con La Russa. Schermaglie e molta tattica, ma il malessere dentro Fli è grande. Epperò è praticamente impossibile che il presidente della Camera si possa ricongiungere con chi non l'ha seguito nello strappo della direzione nazionale.

MATTEOLI RESTERA' NEL PDL IN OGNI CASO - Non basta. Un'altra anima del partito che fu di via della Scrofa, quella di Matteoli, non intende seguire eventuali progetti neo-aennini e resterà nel Pdl in ogni caso, che si chiami Forza Italia o in qualsiasi altro modo. E una partita ancora diversa la gioca Andrea Augello, uno dei big ex An della Capitale.