26 aprile 2024
Aggiornato 03:00
40 assenti nel PDL

La Camera respinge mozione di sfiducia alla Fornero

L'Aula della Camera ha respinto la mozione di sfiducia personale al Ministro Elsa Fornero presentata da Idv e Lega Nord. I voti a favore della sfiducia sono stati 88, 435 i contrari, 18 gli astenuti. Il Ministrodel Welfare: «Mi ha creato sofferenza, però l'abbiamo superata»

ROMA - Conclusa la votazione il ministro ha commentato amara: «Infastidita non è il termine adatto. Chiaramente mi ha creato sofferenza. Però l'abbiamo superata e ora cominciamo a lavorare con l'impegno di prima». «A chi mi accusa - ha aggiunto il ministro - voglio dire che non ho mai mentito». Il ministro ha poi ribadito di continuare il lavoro con impegno e ha spiegato di «dover preparare un vertice con la Germania: devo incontrare la mia collega tedesca ed è bene che mi prepari».

GLI ASSENTI - Nel Pdl si materializza il malcontento nei confronti del ministro del welfare Elsa Fornero, anche se in misura molto contenuta. S0no stati 5 i deputati a votare a favore della mozione di sfiducia presentata da Lega e Idv, Cirielli, Miserotti, Mussolini, Pili, Rampelli, 16 gli astenuti e 40 gli assenti di cui 9 in missione.
Anche nel Pd però si sono registrate 19 assenze, delle quali 5 assenti 'non giustificate', Boccuzzi, Codurelli, Esposito, Niecchi e Rossa. Assenti anche tra le fila di Fli, 4 di cui uno in missione, due assenti anche nella Lega.

MARONI (LEGA NORD) - «Il ministro Fornero non ha la fiducia dei gruppi politici che però non la sfiducia per timore che caschi il governo, è il solito atteggiamento della politica italiana». È il commento del neo segretario della Lega nord Roberto Maroni alla mozione di sfiducia presentata dal Carroccio e dall'Idv al ministro del Welfare e ora al voto dell'aula della Camera.
«In Aula con il nostro capogruppo Dozzo - ha spiegato Maroni parlando con i giornalisti alla Camera - abbiamo usato le parole di chi negli altri partiti ha sfiduciato la Fornero e oggi si rimangia ciò che ha detto».

MARAN (PD) - «Errori ce ne sono stati a cominciare da quello della sottovalutazione del dramma degli esodati, ma come tutti gli esseri umani, anche gli scienziati (e i tecnici) fanno degli errori, ma tanto il metodo scientifico che il processo politico è pensato per scovarli e correggerli». Lo ha detto Alessandro Maran, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico nella dichiarazione di voto contro la mozione di sfiducia al ministro Fornero firmata dalla Lega e dall'Idv.
Maran, ricordando il «tributo di sangue inaccettabile» di Bachelet, Ruffili, D'Antona, Marco Biagi, ha sostenuto che «se c'è una materia che nel nostro paese dovremmo guardarci bene dal personalizzare, questa è proprio il diritto del lavoro. E contro il ministro Fornero - ha ricordato - come contro Ichino e molti altri, si sono sprecate le campagne personali, gli inviti a tacere, minacce di vario ordine e grado, l'isolamento politico. Motivo in più per costringerci a discutere della materia, come si fa in tutta Europa, al di fuori delle personalizzazioni. Anche perché si tratta di decisioni assunte collegialmente dal Governo, cui non è estranea la Ragioneria dello Stato. E' lecito, infatti, il sospetto che le esigenze di cassa abbiano avuto il sopravvento sul merito».

MESSINA (IDV) - «Questo governo ha fallito. Credo non sia sbagliato parlare di politica fallimentare, se, come è vero, non siete riusciti a creare un meccanismo virtuoso dopo mesi di governo. Siamo ormai agli sgoccioli e non solo non si vedono risultati, ma, addirittura, i dati parlano chiaro di un aggravarsi della situazione lavorativa occupazionale ed economica in generale. E' questo, fondamentalmente, il motivo della nostra mozione». Così Ignazio Messina, capogruppo Idv in Commissione Finanze, nel suo intervento in Aula durante la discussione sulla mozione di sfiducia al ministro del lavoro, Elsa Fornero.
«Ministro - ha proseguito Messina - la macchina si mette in moto facendo ripartire l'economia e l'economia non riparte se diventa più facile licenziare. La verità è che il vostro governo in questi mesi ha saputo salvaguardare soltanto chi è forte in questo Paese, ignorando la gente che maggiormente ha bisogno di aiuti».
«Oltre ad aver violato la Costituzione durante il suo mandato - ha aggiunto Messina - perché, dicendo che il lavoro non è un diritto, ha palesemente contrastato l'articolo 1 della Carta, lei ha dato i numeri sugli esodati. Fatto gravissimo, ministro. Noi riteniamo che il vostro tecnocinismo non possa portare da nessuna parte. Riteniamo che gran parte dei cittadini la pensi allo stesso modo. Riteniamo, infine, che ci sarà chi potrà ringraziarvi e sarà quella parte forte del Paese che continua a crescere a discapito della maggioranza della popolazione, che non ha più un centesimo in tasca».