Renzi: Bersani chiarisca le regole e poi anche noi in campo
Il Sindaco di Firenze: Se perdo le primarie non vado in Parlamento e collaboro con Bersani. Specioso confronto su diritti gay in campagna elettorale. Avrei votato sì all'arresto di Lusi. Enrico Letta: Noi dalla parte di Napolitano e Monti
ROMA - «Bersani in questo momento è tutto: arbitro, centravanti, allenatore e fra un po' anche la ragazza pon-pon. In ogni caso definisca le regole e poi, quando sapremo se quando e come ci sono le primarie, anche noi scendiamo in campo. Non per parlare male di lui e degli altri avversari ma per proporre la nostra idea diversa su tante cose del futuro dell'Italia». Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, il sindaco Pd di Firenze Matteo Renzi ha fra l'altro annunciato che «se si faranno le primarie e io le perderò poi non andrei in Parlamento», pronto invece a «collaborare al massimo» con il vincitore, Pierluigi Bersani in primis.
Se perdo collaboro con Bersani - «Io - ha detto Renzi fra l'altro - non sono certo come quelli che una volta persa la gara se ne sono andati, magari fondando un nuovo partito. Se si corre alle primarie si accettano le regole e se si perde si collabora lealmente con il vincitore». Tanto più che «Bersani io lo considero una persona molto per bene». Ma «abbiamo idee diverse» e in ogni caso «il mondo è cambiato» e «se anche noi cambiamo un po' di facce non ci fa male». Tanto più che dirigenti del Pd come «D'Alema e Veltroni stanno in Parlamento, calcisticamente parlando, da quando c'erano Bearzot e Paolo Rossi» mentre «oggi si sono Prandelli e Balotelli».
Specioso confronto su diritti gay in campagna elettorale - «Ho visto Bersani e Fioroni che hanno discusso la settimana scorsa sul tema dei diritti delle coppie gay, ma a me sembra specioso che dei diritti si parli solo in campagna elettorale: si dà l'impressione di inseguire e corteggiare il voto di una comunità ma non di risolvere il problema».
«Io sono a favore della civil partnership che regola i diritti delle coppie omosessuali in Francia, in Germania e in Inghilterra: diritti civili in un paese civile».
Avrei votato sì all'arresto di Lusi - «Se io fossi stato in Parlamento avrei votato a favore». Lo ha detto il sindaco di Firenze commentando il sì del Senato alla richiesta di arresto dell'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi. E invitando ora a «dire basta ai finanziamenti pubblici ai partiti».
«Penso - ha detto ancora Renzi - che il sì all'arresto sia stata l'unica soluzione possibile. Dispiace sempre quando un cittadino viene privato della libertà. Ma un eventuale diniego sarebbe stato incomprensibile».
«Lusi - ha proseguito - è una persona che ha sbagliato, ora racconti pure tutto, dica la verità, io non vedo forconi».
Enrico Letta: Noi dalla parte di Napolitano e Monti - Il Pd sta «dalla parte di Napolitano e di Monti». Lo ha detto il vice-segretario del Pd Enrico Letta in una intervista a Europa che verrà pubblicata domani e di cui è stata diffusa un'anticipazione: «Forse è il caso di lasciar da parte sfumature e mezze misure. E ribadire con nettezza dove stiamo, e dove gli elettori ci possono trovare. Noi stiamo dalla parte di Napolitano e stiamo dalla parte di Monti. Sembra assurdo che sia necessario ripeterlo ancora. Non ci si può far prendere la mano dalla evidente e reale fatica della società e dell'economia italiana di questo tempo per imputare tutto ciò al governo in carica e alle scelte coraggiose del presidente della Repubblica».
Il Sottosegretario De Vincenti: Alle primarie voterei Bersani - «Sono stato iscritto al Partito Comunista Italia, nel 1972. Poi sono passato al Pds, poi ai Ds e poi al Pd, a cui sono iscritto e che voto». Lo ha confermato il Sottosegretario allo Sviluppo economico del Governo Monti, Claudio De Vincenti,ospite della trasmissione 'Un Giorno da Pecora', in onda su Radio2 e Rainews, spiegando che alle primarie«chiaramente voterei Bersani», anche se «non ha molto senso che un Sottosegretario si esprima su preferenze di questo tipo».
«Il Pd - ha detto ancora De Vincenti - non è comunista» e «in questo il Pd è una cosa molto interessante, perché riesce a mettere insieme molte storie diverse».