Prodi: Uniti oppure l'Europa esce dalla storia
L'ex Premier: Nuovo ruolo della BCE ed Eurobond sono indispensabili. Merkel? Siamo al paradosso di una cancelliera tedesca che ogni giorno si richiama a idee europeistiche a parole salvo poi, nei fatti, spingere la sua politica anti europea
ROMA - Gli Stati Uniti d'Europa sono «l'approdo inevitabile per l'Unione Europea». Romano Prodi, europeista convinto ed ex presidente della Commissione Ue, lo dice chiaro in una intervista a Il Sole 24 Ore: «Uniti, oppure l'Europa esce dalla storia».
«In questa fase il sostegno più grande dell'Europa è l'istinto di sopravvivenza». Per l'ex presidente «siamo ad un fondamentale tornante della storia, non possiamo mancare l'appuntamento». Quanto ai vertice Ue del 28 giugno «ho avuto troppe delusioni dai 25 (o forse 26 ma ne ho perso il conto) cui ho preso pure parte direttamente. Siamo al gong, alla fine di un grande round, ma vorrei risparmiarmi ogni delusione. L'Europa negli ultimi tempi ha dimostrato la più incredibile fantasia nel rinviare i problemi e nel non volerli affrontare alla radice. Mi auguro che il senso di urgenza oggi aiuti a cambiare atteggiamento».
Nuovo ruolo della BCE - Quanto all'atteggiamento di Angela Merkel «Siamo al paradosso di una cancelliera tedesca che ogni giorno si richiama a idee europeistiche a parole salvo poi, nei fatti, spingere la sua politica anti europea tanto avanti da rendere impossibile l'uso degli strumenti indispensabili, in questa fase, per uscire dalla crisi. Nuovo ruolo della Banca centrale ed eurobond sono ormai le premesse per mettere in campo politiche concretamente europeiste», prosegue Prodi. E spiega che «bisogna andare avanti sulla sorveglianza unica per le banche come ha suggerito anche Mario Draghi». Per il resto, la Bce deve diventare come la Fed «prestatore di ultima istanza e senza i vincoli di oggi».
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