Fassina: Il «Fiscal compact» ci frena, servono investimenti
Il responsabile economia del PD: Il Pdl cerca di far dimenticare sue responsabilità. Cicchitto: Ora misure per la crescita. Polillo: Una parte crescente del debito è in mano ai mercati esteri. Morando: Con la revisione della spesa ridurre le tasse
ROMA - Il Fiscal compact rischia di «uccidere il cavallo», è il momento di adottare un growth-compact. Lo ha detto il responsabile economia del Pd Stefano Fassina: «Oramai, è chiaro a tutti, anche a quanti fino a ieri celebravano il mito dell' 'austerità espansiva', che la politica di bilancio in corso nell'area euro e in Italia è incompatibile con la crescita. Il punto non è fare spesa in deficit. Il punto è evitare che la cura da cavallo imposta alla finanza pubblica uccida il cavallo, ossia l'occupazione e le imprese. Il 'fiscal compact' condanna l'area euro alla recessione e alla stagnazione. Un growth compact costruito su riforme strutturali e ulteriore svalutazione del lavoro aggrava il circolo vizioso in corso. E' urgente sostenere, come scritto nella risoluzione, euro-investimenti al fine di sostenere la domanda interna europea e correggere gli squilibri di competitività nell'area della moneta unica».
Fassina ha anche criticato il Pdl: «E' positivo che anche il PdL abbia votato per una risoluzione parlamentare al Def e al Piano Nazionale di Riforma che chiede una netta inversione di rotta per la politica economica nell'area euro. Ci chiediamo dove erano a primavera 2010... Oggi, è facile per il PdL, per tentare di far dimenticare i danni fatti, accodarsi al Pd e chiedere al Governo Monti di avere più coraggio».
Cicchitto: Confermare la linea del rigore ma ora crescita - Confermare la linea del rigore ma d'ora in poi si deve puntare sulla crescita. E' quanto ha chiesto in una nota Fabrizio Cicchitto, presidente del gruppo Pdl alla Camera.
«La risoluzione sul Def stilata dalla maggioranza della commissione sul Def, ovviamente - ha osservato - conferma la precedente linea di rigore ma sottolinea anche che la ratifica del fiscal compact deve essere accompagnata dall'impegno per una politica di investimenti finalizzati allo sviluppo dell'impresa e dell'occupazione e può essere sostenuto dall'emissione di project bond nonché dagli eurobond e dagli stability bond, che è indispensabile avviare un processo volto ad attribuire alla Banca centrale europea il ruolo di prestatore di ultima istanza, che d'ora in avanti, visto che c'è stato un inasprimento senza precedenti della pressione fiscale, la priorità dovrà essere quella della crescita economica nazionale, che bisognerà accelerare l'impegno per l'abbattimento dello stock di debito pubblico anche adottando un piano straordinario di dismissioni del patrimonio pubblico, che andrà avviata una sistematica attività di revisione della spesa pubblica».
«Tutto ciò, insieme al contrasto all'elusione e all'evasione fiscale, è funzionale alla riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro e da impresa. Conosciamo i limiti operativi di questo tipo di risoluzioni ma comunque - ha concluso Cicchitto - essa esprime una chiara volontà del Parlamento per il decollo di una nuova fase della politica economica del Governo che è anche una delle condizioni per la sua durata».
Polillo: Una parte crescente del debito è in mano ai mercati esteri - «Oggi una parte crescente del debito italiano è in mano ai mercati esteri» e questo «lo espone a comportamento erratico dei mercati internazionali», a «differenza profonda con quanto avviene in altri Paesi». Lo ha sottolineato il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, in sede di replica in aula alla Camera sul Def, prima dell'inizio delle dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari.
Morando: Con la revisione della spesa ridurre le tasse - «Per l'Italia l'andamento della crisi a doppio tuffo è già realtà, non è più la peggiore delle ipotesi: rispetto al 2007 il Pil è diminuito di 6 punti percentuali, il reddito disponibile delle famiglie ha perso 9 punti, l'occupazione ha perso 2 punti, cioé 400 mila posti di lavori in meno, lo spread sta riprendendo a salire. In questo contesto, la revisione integrale della spesa, appunto la cosiddetta spending review, è la priorità delle priorità e su questo punto specifico questo Def andrebbe integrato. E' la priorità delle priorità perché potrebbe permettere di costruire uno spazio finanziario per ridurre al 2016 di 3 punti percentuali la pressione fiscale sui produttori e trainare così la crescita». Lo ha affermato il senatore del Pd Enrico Morando.
Gasparri: Leali con il Governo ma per la crescita servono altre misure - «Il voto del Parlamento oggi sul Documento di Economia e Finanza e sui programmi economici del governo non risolve la situazione. Ovviamente il nostro spirito collaborativo si manifesterà anche nelle sedute odierne del Parlamento, ma crescono i dubbi sulla validità delle politiche che l'Europa sta seguendo». Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.
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