20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
La riforma della legge elettorale

Quagliariello: Il Partito che vince forma il Governo

Il vicecapogruppo vicario del PDL al Senato: Un sistema del genere incoraggia le aggregazioni in grandi partiti. Pdl serio, siamo il motore delle riforme. Gasparri: Franceschini arrogante, boicotta le riforme

ROMA - «Non esiste una legge elettorale perfetta in grado di determinare a priori e in astratto effetti di sistema. Difendere il bipolarismo possibile e la sovranità degli elettori nel contesto attuale in cui le vecchie coalizioni sono state di fatto allontanate dagli eventi significa immaginare una competizione fra grandi partiti a vocazione maggioritaria nella quale sia chiaramente identificabile il vincitore e a quest'ultimo spetti la responsabilità di formare il governo del Paese». Lo ha detto Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato, intervenendo all'Eunomia Master, corso di formazione politico-istituzionale dell'associazione Eunomia, presso la School of Government della Luiss.

Un sistema del genere incoraggia le aggregazioni in grandi partiti - «Un meccanismo del genere - ha affermato Quagliariello - incoraggerebbe le aggregazioni in grandi partiti, garantirebbe il principio democratico nella determinazione della responsabilità di governo, e scongiurerebbe gli opposti rischi della formazione di coalizioni forzate al solo scopo di prendere un voto in più a scapito della governabilità del Paese, e di vedere all'opposizione i vincitori e al governo gli sconfitti. Se si immagina un modello del genere e lo si inquadra in un contesto di riforme delle istituzioni e dei regolamenti parlamentari che rafforzino le prerogative del premier nel governo e del governo in Parlamento, e impediscano la successiva creazione di gruppi che non si siano sottoposti al giudizio degli elettori, si comprende - ha concluso - come da questa fase difficile per il Paese possa scaturire dalla sfida delle riforme una nuova legittimazione della politica e delle stesse istituzioni».

Pdl serio, siamo il motore delle riforme - «Il Pdl ha fin qui dimostrato la propria serietà e non solo è impegnato a condurre in porto la riforma costituzionale, la riforma elettorale e la riforma dei regolamenti parlamentari, ma è motore di questa iniziativa perché ci rendiamo conto della crisi della politica e dei suoi strumenti e riteniamo che un tema così importante vada affrontato con determinazione e serietà e non con l'approccio offensivo dell'onorevole Franceschini».
«Con i colleghi Zanda e D'Alia - ha aggiunto - abbiamo già chiesto al presidente del Senato e al presidente della Prima Commissione degli incontri che non rappresentano solo un atto di garbo istituzionale ma anche una iniziativa sostanziale per assicurare il nostro impegno e garantire certezza dei tempi. Nessuno può permettersi dall'esterno né di dubitare della determinazione del Pdl, né di dettare ultimatum all'altro ramo del Parlamento. Interventi a gamba tesa come quelli del capogruppo del Pd alla Camera - ha concluso Quagliariello - servono solo a sollevare cortine fumogene che allontanano il traguardo, e legittimano il sospetto che sia questo il reale intento di chi se ne rende protagonista».

Gasparri: Franceschini arrogante, boicotta le riforme - «A quale ruolo è assurto Franceschini per dare ordini all'intero Parlamento e dire cosa, quando e come deve agire il Senato? Invitiamo Franceschini a rinunciare a questi toni inaccettabili che sembrano più tesi a boicottare la riforma costituzionale ed elettorale che ad altro». Lo dichiara il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.
«Le sue parole - aggiunge - sono poi ancor più scomposte alla luce di quanto accaduto in questi giorni, giacché si è giunti ad una intesa sulla riforma costituzionale che può essere discussa in Commissione Affari costituzionali del Senato, mentre si continua a lavorare alla riforma elettorale che dia ai cittadini possibilità di scelta. Proprio ora che, insomma, si sta lavorando con risultati soddisfacenti per intese comuni soprattutto sulle riforme costituzionali l'atteggiamento di Franceschini appare ancora più arrogante».