23 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Polemiche sul decreto contro il sovraffollamento delle carceri

Carceri, Severino: Io responsabile Dl? Più colpevole per i suicidi

Il Ministro della Giustizia: Nessuna norma attenta alle istanze di difesa sociale. Con il decreto già 21% in meno «porte girevoli». Intanto il Governo si impegna a rivedere la norma Lusi e chiusura Opg

ROMA - Il ministro della Giustizia Paola Severino si difende dalle accuse lanciate dalle forze di opposizione e in particolare dalla Lega nord, sulle «conseguenze» del decreto contro il sovraffollamento delle carceri. «Nessuna delle norme del decreto - sottolinea la guardasigilli in un commento pubblicato sul sito del ministero - appare idonea ad attentare alle istanze di difesa sociale, così come da alcuni paventato».
«Ho sentito a tal proposito - dice Severino - i toni piuttosto accesi di chi, puntando il dito verso di me ha dichiarato che sarò responsabile di tutte la conseguenze di questo decreto. Ora, se con il termine responsabile si intendeva dire che sarò colpevole, bene devo dire che mi sento molto più colpevole delle morti in carcere per suicidio che delle conseguenze di un decreto che dovrebbe contribuire a salvare il carcere dallo stato di degrado in cui attualmente si trova».
«Se con il termine responsabile - prosegue il ministro - si intendeva dire che sarò chiamata a rispondere di ciò che ho proposto e che spero il Parlamento condivida definitivamente, devo dire che sono abituata a sentirmi responsabile per ogni decisione che prendo. Lo ero quando, nella mia precedente attività, sapevo che da una mia decisione errata poteva dipendere la condanna o la assoluzione di una persona. Lo sono ora che, nella difficile funzione che mi è stata affidata, so che da una mia decisione errata può derivare una lesione dei diritti dei cittadini e degli interessi della collettività. Sono dunque pronta, anche in questo caso, ad assumermi - conclude Severino - le mie responsabilità ed auspico che il Parlamento le voglia condividere con me».

Con il decreto già 21% in meno «porte girevoli» - Nelle prime settimane di applicazione del decreto contro il sovraffollamento delle carceri c'è già stato un significativo calo del fenomeno delle cosiddette «porte girevoli», cioè delle persone che vengono arrestate e detenute in carcere per pochi giorni e poi rilasciate. Lo spiega il ministro della Giustizia Paola Severino, nelle sue «considerazioni» pubblicate sul sito del ministero dopo la conversione in legge del decreto votata dalla Camera. «C'è da dire - scrive la guardasigilli - che, da quando è entrato in vigore il d.l., che io voglio chiamare «salva-carceri», adesso in conversione, si è registrata una flessione del fenomeno delle 'porte girevoli' pari al 21,57% (a dicembre 2011 il fenomeno ha riguardato, infatti, 1.175 soggetti e a gennaio 804, sempre con un periodo di riferimento dei 3 giorni). Questo decremento potrebbe essere dovuto ad un maggiore uso delle misure diverse dal carcere. Una conferma di tale dato potrà arrivare dall'esame dei flussi nei prossimi mesi oltre che dalla disponibilità delle informazioni relative agli arresti eseguiti dalla polizia giudiziaria».
«Il fenomeno delle porte girevoli - precisa Severino - ha coinvolto circa 21.000 persone nel 2010 e più di 17.000 nel 2011. Evitare questo rilevante numero di entrate ed uscite da un lato allevia il lavoro del personale nelle impegnative fasi dell'accoglienza, dall'altro alleggerisce il totale delle presenza in carcere, portandolo a numeri quasi fisiologici, da un altro lato ancora evita il trauma delle pratiche di identificazione e perquisizione e inserimento carcerario per persone destinate, nella grandissima parte dei casi, ad essere rilasciate nel giro di pochissimi giorni»..

Il Governo si impegna a rivedere la norma Lusi e chiusura Opg - Il governo si è impegnato a rivedere la norma, introdotta al Senato con l'approvazione di un emendamento a prima firma del senatore Luigi Lusi, sull'applicazione retroattiva delle disposizioni in materia di riparazione per ingiusta detenzione anche ai procedimenti definiti con sentenza passata in giudicato tra il primo luglio 1988 e il 24 ottobre 1989. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha infatti dato parere favorevole a un ordine del giorno della maggioranza (firmato Costa, Ferranti, Rao, Angela Napoli, Marco Carra) al decreto svuota-carceri in Aula alla Camera.
«Le disposizioni - si legge nell'odg - suscitano non solo perplessità ma addirittura preoccupazioni». Si tratta di «materie estremamente delicate che dovrebbero essere oggetto di un esame certamente più approfondito di quello che può essere effettuato in relazione ad un emendamento inserito in un decreto-legge da parte dell'altro ramo del Parlamento». Quindi il governo si impegna «ad adottare tutte le iniziative legislative necessarie affinché sia individuata una data ragionevole che possa essere utilizzata come limite temporale oltre il quale non possano trovare applicazione retroattiva le disposizioni in materia di riparazione per ingiusta detenzione ovvero sia eliminato qualsiasi termine di tal senso individuando specifici requisiti soggettivi o oggettivi quali presupposti della applicazione retroattiva della predetta disposizione». L'ordine del giorno approvato impegna l'esecutivo anche «a verificare puntualmente l'effettivo stato di realizzazione di tutti presupposti necessari affinché si possa procedere entro il primo febbraio 2013 alla soppressione degli Ospedali psichiatrici giudiziari salvaguardando pienamente sia gli interessi sanitari e sociali del singolo soggetto sottoposto a misura di sicurezza sia quelli della collettività di ordine pubblico, differendo di almeno sei mesi tale data qualora la verifica dia esito negativo».