28 agosto 2025
Aggiornato 10:00
Napolitano: Da Wulff grande apprezzamento per Monti

Crisi, Bersani: L'eccesso di rigore ci porta in recessione

Lo ha detto il segretario del Pd a margine dell'incontro a Montecitorio con il presidente tedesco Christian Wulff: La Germania capisca che ora serve la crescita e la difesa dell'Euro. Cicchitto: Dopo la Grecia il Ppe apra una riflessione su linee Ue

ROMA - «Pensare che il rigore risolva tutto è un'assurdità, così si rischia l'avvitamento nella recessione». Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a margine dell'incontro a Montecitorio con il presidente tedesco Christian Wulff.
«La Germania sta dando un contributo per impostare una politica di rigore nella finanza pubblica ma anche noi, che abbiamo il record dell'avanzo primario al 5%, non siamo certo timidi», ha spiegato Bersani secondo il quale il «problema serio» adesso è che «nell'opinione pubblica tedesca non ci sia abbastanza comprensione della necessità di procedere con la difesa dell'euro e politiche di crescita. Nessuno può fare da solo - ha ribadito - neanche la Germania ha fatto da sola durante il suoi passaggi cruciali».
Secondo Bersani ora bisogna fare attenzione a quanto sta accadendo in Grecia dove si sta creando «una frattura nell'opinione pubblica non bella» a causa del precipitare di una crisi che «si poteva evitare abbastanza facilmente».

Napolitano: Coesione importante ma non sia immobilismo - «Ho sempre sostenuto l'importanza della coesione sociale ma non può significare immobilismo». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al termine dell'incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica tedesco Christian Wulff, parlando delle necessarie riforme.
Per il capo dello Stato occorre «la massima intesa tra le forze sociali e politiche per raggiungere gli obiettivi di cambiamento e di riforme indispensabili per avere sviluppo e competitività».

Da Wulff grande apprezzamento per Monti - «Il presidente Wulff ha espresso grande apprezzamento per l'impegno del presidente Monti e per la sua personalità, già conosciuta in Germania».
«Stiamo facendo la nostra parte di responsabilità per garantire il superamento della crisi dell'eurozona - ha sottolineato il Capo dello Stato -, condividiamo il forte impegno per la stabilità finanziaria e il consolidamento del debito con l'accordo cosiddetto fiscal compact che l'Italia ha contribuito a definire e approvare».

Cicchitto: Dopo la Grecia il Ppe apra una riflessione su linee Ue - «Certamente negli anni passati i greci hanno commesso tutti gli errori possibili e immaginabili, da una spesa pubblica vertiginosa e clientelare, ai conti truccati dati all'Unione Europea. Detto tutto ciò, però, la questione greca poteva essere risolta già qualche anno fa, con meno soldi e meno traumi». Lo scrive su Facebook il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto.
«Nel 2010 Obama intervenne sull'argomento ma non ci fu niente da fare: la Merkel - aggiunge - fu irremovibile. Il fatto che, di rinvio in rinvio adesso, alla stretta non si esita a mettere un Paese come la Grecia in queste condizioni (l'alternativa è fra due tipi di catastrofi, una meno grave, l'altra più grave, ma sempre di catastrofi si tratta) è ragione di riflessione e anche di polemica. Il dubbio è se queste ricette di lacrime e sangue risolvono i problemi o non finiscano per aggravarli. Sta di fatto che comunque, dopo la cura, la Grecia sarà in ogni caso in condizioni difficilissime».
«A questo punto si pone un problema per il Pdl e per l'Udc-Terzo polo: va benissimo ricordare in ogni occasione il riferimento al Ppe, ma - sottolinea Cicchitto - è venuto anche il momento che si apra un confronto politico all'interno del Ppe per ciò che riguarda proprio gli indirizzi dei partiti che ne fanno parte nei confronti dell'Ue. Crediamo che la richiesta sia legittima. Il Ppe non è il Pcus. E quindi dovrebbero esserci le sedi per aprire un dibattito politico sugli indirizzi di fondo dell'Unione Europea. Se i partiti 'internazionali' non servono a questo, non si capisce a che cosa servano. Quello che sta accadendo adesso in Grecia, quello che è accaduto nei mesi passati, in forme meno drammatiche, ma comunque assai serie in Irlanda, Spagna, Portogallo e anche in Italia dovrebbe essere - conclude il capogruppo Pdl - materia di una riflessione effettiva per tutti».